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Da Gomulka a Gierek

Con la Costituzione del ’52 la Repubblica popolare di Polonia divenne una democrazia popolare, la presidenza della repubblica un organo collegiale composto da 15 membri. Bierut assunse la carica di presidente del consiglio. Il partito operaio unificato polacco (PZPR), fedele alla politica staliniana, avviò un processo di epurazione interna. Il controllo era assicurato da organi quali il corpo di sicurezza interna (KBW), l’Oddzial II e il commissariato del popolo agli interni sovietico (NKVD). I cittadini polacchi diedero all’apparato repressivo il nome di Bezpieka. In meno di dieci anni la Polonia era diventata uno stato comunista in possesso di tutte le caratteristiche, nella versione polacca, dell’interpretazione staliniana del comunismo. Il partito si era sovrapposto alle strutture statali, la chiesa aveva spazi sempre più ristretti. Tuttavia al comunismo polacco manco sempre il collante fornito altrove dalla presenza di un capo carismatico. In compenso lo stesso partito aveva contribuito a creare un forte simbolo per i polacchi, rappresentato dal cardinale arrestato Wyszynski. Il partito tentava di sostituire i vecchi riti polacchi con riti nuovi, di taglio comunista, ma non riuscì a far sparire antiche tradizioni quali i pellegrinaggi nei santuari. Il culto per la Madonna Nera è l’espressione del cattolicesimo popolare non gerarchico e in seguito farà da collante nella protesta contro il regime.

Tratto da LA POLONIA di Giulia Dakli
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