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Stato totalitario in Polonia

Stato totalitario polacco

La costruzione dello stato totalitario prese forma nel periodo che va dalla confluenza del partito socialista in quello comunista e la morte di Stalin, e comportò un tentativo di modificazione della società polacca. I giovani furono inseriti nell’Unione della gioventù polacca e gli intellettuali avrebbero dovuto fornire il nutrimento spirituale alle masse. Anche la ricerca universitaria fu irreggimentata secondo il modello sovietico. Grande importanza rivestì la lotta contro la Chiesa Cattolica. Il governo sapeva quanto la Chiesa Cattolica fosse importante per i polacchi e dunque agiva in maniera cauta pur volendone limitare l’azione. Fu messa in atto una politica del doppio binario fatta di pressioni e concessioni e basata sulla distinzione tra chiesa polacca e Vaticano. Gradualmente i simboli della fede e le sue manifestazioni, permesse dal governo, ritrovarono l’antica importanza, e la Chiesa Cattolica cominciò a vincere la battaglia con il partito. Il governo garantì la libertà di religione, ma contemporaneamente ne vietò l’uso contro il governo. Ad inasprire i rapporti fu la scomunica dei cattolici membri dei partiti comunistica parte del Papa nel 1949. Nello stesso anno f creata una Commissione del Clero di chiara ispirazione governativa allo scopo di ridurre al minimo l’influenza della Chiesa Cattolica sulla società polacca. Il partito fatico molto a contenere il potere che la Chiesa Cattolica aveva sulla popolazione, perché ad ogni pressione governativa aumentava il senso di attaccamento della popolazione alla chiesa. Nel ’50 Chiesa Cattolica e stato polacco siglarono un documento con cui la chiesa si impegnava a condurre un comportamento leale nei confronti dello stato e a non opporsi alla collettivizzazione delle campagne. Lo stato a sua volta s’impegnava a mantenere il catechismo nelle scuole e a riconoscere l’esistenza e l’attività delle associazioni cattoliche. Nella pratica il governo non rispettò i termini dell’accordo in tutto e per tutto. Nel ’53 fu decretato l’obbligo di consenso governativo per tutte le nomine ecclesiastiche. Nel ’53 la polizia arrestò il cardinale Wyszynski e il vescovo Kaczmarek. Le condanne scossero la chiesa polacca ma furono un grande errore del partito: Wyszynski divenne uno dei simboli più importanti della “Chiesa del silenzio”.

Tratto da LA POLONIA di Giulia Dakli
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