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Progressi del periodo Muromachi


Nonostante i conflitti interni nel periodo Muromachi ci furono molti progressi: nell'ambito dell'agricoltura, ad esempio, l'impiego di fertilizzanti migliori, tecniche di irrigazione più avanzate e animali da lavoro consentì di effettuare in alcune zone il doppio raccolto annuo di riso e cereali. Grazie ai commerci con la Cina vennero introdotti nuovi prodotti pregiati e tecniche di lavorazione della seta oltre che monete di rame, dalla Corea, invece, si apprese la lavorazione del cotone. Venne introdotta anche l'usura e si crearono corporazioni dette za, che acquisivano il monopolio nella lavorazione di determinati prodotti, sotto la protezione di templi e santuari.

La promiscuità tra kuge (aristocrazia civile) e bushi (guerrieri), favorì nuove forme culturali e una maggiore diffusione della cultura fra le classi popolari, che si immergevano nella lettura di brevi racconti (otogizoshi), musicanti e mimi e poesie a catena (renga).
I templi Zen accoglievano i guerrieri e istruivano i loro figli, diventando così luoghi di educazione; inoltre promuovevano nuovi stili architettonici e artistici, come la pittura monocroma sumie, introdotta dalla Cina.

La posizione di stato tributario della Cina, accettata da Yoshimitsu nel 1402, oltre a migliorare i traffici commerciali e l'economia giapponese, aveva portato a una riduzione della pirateria, grazie all'introduzione di un sistema di contrassegni, kango, che garantiva le missioni ufficiali. Nel 1547, però, anche in seguito all'indebolimento del governo Ashikaga, la capacità di reprimere i traffici illegali diminuì, furono quindi interrotti i rapporti con la Cina e il commercio marittimo.

Tratto da STORIA DEL GIAPPONE di Veronica Vismara
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