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La Turchia verso l’Unione Europea

Lo Stato nazionale nato con la Repubblica di Ataturk nega ogni continuità con il passato ottomano, ma il processo di modernizzazione è stato un cambiamento imposto dall’alto spesso con metodi coercitivi (interventi delle forze armate). I rapporti con l’Occidente sono diversi: con gli Usa il problema prioritario è quello della sicurezza, mentre l’Europa chiede un maggiore rispetto per i diritti umani. Nell’87 il governo turco chiede formalmente di entrare nella CEE, ma ci sono ancora molti contro: il problema di Cipro, il contenzioso con la Grecia per le acque territoriali, la questione curda e il mancato rispetto dei diritti umani. Anche i rapporti con la Bulgaria sono molto tesi. Il crollo del muro di Berlino ha accentuato la natura fortemente strategica della Turchia. Solo nel 200 la Commissione di Prodi riconosce alla Turchia lo status di candidato ufficiale. Il problema di Cipro poteva essere risolto nel 2004, quando la proposta di riunificazione dell’isola di Kofi Annan fu sottoposta a referendum. I turco-ciprioti erano favorevoli, ma la maggioranza greco-cipriota ha votato no. Inoltre le recentissime elezioni a Cipro (membro dell’UE dal 2004) hanno riconfermato Papadopoulos, leader della coalizione contraria alla riunificazione. Le truppe turche hanno preso parte nelle missioni in Kosovo e Bosnia. Il kemalismo turco in versione liberista è un approccio che potrebbe garantire la stabilità dei nuovi paesi dell’Asia centrale (Caucaso) e disinnescare la bomba del fondamentalismo islamico. Dopo l’11/9 la Turchia ha rafforzato i rapporti con gli Usa partecipando alla missione Enduring freedom in Afghanistan. Anche sul fronte dei diritti umani ci sono dei miglioramenti: nel 2001 Ecevit ha riammesso Amnesty International e nello stesso anno, in seguito a molte proteste, sono migliorate le condizioni delle carceri e sono stati condannati poliziotti che hanno commesso atti di tortura. Nel ’99 la Corte di Cassazione aveva condannato a morte Ocalan, ma in seguito a proteste dell’opinione pubblica europea, questa condanna è stata trasformata in un’incarcerazione.- nel 200 il PKK si trasforma in un vero e proprio partito abbandonando la lotta armata, ma non ha ancora ottenuto la fiducia dei turchi che vedono in esso ancora un gruppo terroristico. Un altro passo avanti è stato fatto nel 2001 con l’abolizione della pena di morte. Questi mutamenti dovrebbero consentire in futuro l’ingresso della Turchia nell’UE.

Tratto da STORIA DELLA TURCHIA CONTEMPORANEA di Giulia Dakli
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