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Seconde case, accoglienza alberghiera (dati ISTAT) in Sardegna


Secondo il censimento ISTAT, le case non occupate, che in buona parte coincidono con le residenze secondarie, sono 168.722 per un totale di 365.203 stanze, tre quarti di queste concentrate nei comuni costieri, per un totale di 547.805 posti letto. Il 29% di queste si trova a Cagliari, il 21,5% a Nuoro, l’8,1% a Sassari e il 41,4% a Sassari.
Uno degli indicatori più utilizzati nell’analisi della diffusione territoriale delle seconde case è il tasso di funzione residenziale, che è il rapporto tra il numero di case occupate e case non occupate: da ciò emerge che la concentrazione più alta di seconde case si localizza soprattutto nelle province di Nuoro e Sassari, con il tasso più alto a San Teodoro, dove il numero delle case non occupate è più di 6 volte superiore al numero delle case occupate. Nei comuni della provincia di Sassari il fenomeno risulta maggiormente diffuso (supera in certi casi il 300%), soprattutto nei comuni di Golfo Aranci, Stintino, Aglientu, Palau, Trinità d’Agultu e Vignola. Sotto, spiccano Villasimius, Muravera e Pula; nella provincia di Oristano, San Vero Milis, Cuglieri e Tresnuraghes, che non raggiungono i valori medi della provincia di Sassari. Il rapporto tra il tasso di funzione residenziale medio dei comuni costieri e non costieri della Sardegna mette in evidenza la supremazia della cosa rispetto all’interno. La metà dei posti letto alberghieri della Sardegna è offerto dalla provincia di Sassari; quelle di Nuoro e Cagliari dispongono rispettivamente di un quarto dell’offerta complessiva, mentre quella di Oristano ha una posizione residuale, circa il 2,3%; lo squilibrio nella distribuzione territoriale è notevole: a Sassari il 47%, a Nuoro il 28%, a Cagliari il 18% e a Oristano il 7%.
L’analisi della ripartizione per stelle mette in evidenza come la capacità di accoglienza alberghiera sarda sia in prevalenza di livello medio alto. Un quarto del potenziale è offerto da esercizi a 5 e 4 stelle, più della metà dalle 3 stelle, le altre, anche se numerose, solo il 10% dei posti letto. Il comparto regionale all’aria aperta si caratterizza per la presenza quasi esclusiva di aziende a 2 e 3 stelle (90%) e per l’esiguità dei villaggi turistici (10%).

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