Skip to content

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI)


Il FMI ha il compito di preservare la stabilità del sistema monetario internazionale nella forma di regole di condotta volte al mantenimento di equilibrate relazioni valutarie. Esso concede i mezzi creditizi necessari al superamento dello squilibrio assicurando la possibilità di mantenere i rapporti di cambio entro i margini prefissati. Inoltre è una istituzione finanziaria a carattere cooperativo con finalità di stabilizzazione.
Le risorse finanziarie del fondo sono fondi forniti dai paesi partecipanti (quote), che variano in base a vari parametri di paese in paese.
Le quote svolgono due funzioni: determinano il potere di voto all’interno degli organi del fondo e costituiscono la base di calcolo per acquisire i mezzi finanziari. Per quanto riguarda i voti, ogni paese ha una quota fissa di 259 voti, la revisione poi avverrà ad intervalli non superiori a 5 anni sulla base dell’85% dei voti.
Politiche di Finanziamento del fondo:
• Diritto di prelievo: paesi membri possono prendere a prestito dal Fondo un determinato multiplo della quota posseduta. I prestiti sono suddivisi in 5 tranches: il primo prestito è chiamato gold tranches consiste nel 25% del prestito che è garantito dalla quota d’oro versata; poi ci sono i credit tranches che hanno condizioni più onerose perchè richiedono una giustificazione.
• Accordi di stand – by: che consistono dell’apertura del credito da parte del fondo verso quei paesi che prevedono di utilizzare la somma di valuta non nell’immediato ma per eventuali esigenze future e destinati a sopportare programmi biennali. I programmi sono contenuti in 1 documento denominato lettera di intenti e comprende tutte le misure di politica economica da porre in atto.
• Compensatory financing facility: hanno lo scopo di favorire i paesi produttori di materie prime con difficoltà nella bilancia dei pagamenti causate da fluttuazioni dei prezzi internazionali dei beni. Lo squilibrio deve essere causato da circostanze non controllabili. Attualmente i paesi possono prelevare fino al 100% della propria quota. Ne usufruiscono i paesi in via di sviluppo.
• Oil facility: ha il compito di contribuire al finanziamento del deficit provocato dal forte aumento del petrolio. Per i paesi importatori di petrolio il fondo poteva integrare le proprie disponibilità finanziarie con quelle prese a prestito dai paesi in eccedenza valutaria. La concessione del prestito non è soggetta a particolari condizioni restrittive, d i maggiori beneficiari sono l’Italia e la Germania.
• Accordi generali di prestito: hanno lo scopo di mettere a disposizione del fondo risorse aggiuntivela utilizzare dai paesi partecipanti all’accordo in caso di difficoltà nella bilancia dei pagamenti. Prevedono ulteriori facilitazioni creditizie quali il fondo fiduciario, facilitazioni finanziarie aggiuntive, extend fund facility, servizio di credito per aggiustamenti strutturali, servizio integrativo del credito per aggiustamenti strutturali, servizio di finanziamento delle riserve cuscinetto, servizio per il trasferimento del sistema.
• Special draining rights: sono diritti speciali di prelievo con lo scopo di aumentare la liquidità internazionale. Sono linee di credito che non possono essere ripagate, sono fissati e distribuite in base ad un accordo: drawings e sono assegnati proporzionalmente alle quote prescritte dai partecipanti del fondo.
I paesi in deficit possono utilizzare i propri diritti speciali di prelievo per acquistare valute di altri paesi ed i paesi con bilancia dei pagamenti hanno l’obbligo di accettare in cambio fino ad un ammontare doppio dell’assegnazione.
I diritti speciali di prelievo hanno un carattere non condizionato per il loro utilizzo e godono del requisito dell’automaticità.
Dal 01/01/81 il numero di valute si è ridotto a 5 facenti capo ai maggiori paesi industrializzati, per rendere stabile il loro valore. Dal 1982 il FMI è impegnato in una serie di rinegoziazioni con rinvii delle scadenze e cancellazione dei debiti per dare una soluzione ai problemi del debito internazionale di molti paesi in via di sviluppo. Le condizioni richieste per la rinegoziazione sono: la riduzione della spesa pubblica e il rallentamento della crescita di offerta di moneta e degli aumenti salariali.

Tratto da POLITICA ECONOMICA di Alessandro Remigio
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.