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Lo sviluppo sostenibile

La lezione di oggi riguarda il tema dello SVILUPPO SOSTENIBILE.
Noi stiamo affrontando un tema che è quello dell’ambiente che ha tante sfaccettature, soprattutto ha una serie di interpretazioni molto diverse. Noi utilizziamo un metodo abbastanza oggettivo ma affrontiamo l’ambiente come degli economisti, cercando di vedere quali sono i costi e i benefici e le opportunità che derivano dall’ambiente.
All’ambiente ci si può avvicinare in tanti modi, come ambientalisti, come sociologi, come economisti andando a vedere la convenienza le opportunità di certe politiche ambientali.
Oggi Dall’ambiente stanno venendo una serie di opportunità occupazionali.
In questa lezione trattiamo dello Sviluppo Sostenibile ed è un po’ una riproduzione in chiave ambientale della prima lezione di politica economica sul PIL.
Quando abbiamo parlato del Pil abbiamo detto che serve per misurare lo sviluppo economico ed essenzialmente misura quanto viene prodotto all’interno di un economia e quanto è il reddito all’interno di un’economia. Quindi secondo questi 2 modi di vedere il Pil, noi guardiamo a un aumento del prodotto o un aumento del reddito come indicatori  di sviluppo economico.

Quindi un sistema economico che registra un aumento del PIL è un sistema  economico nel quale abbiamo uno Sviluppo Economico.
Ma possiamo dire che per Sviluppo Economico intendiamo anche aumento di BENESSERE, cioè un sistema economico che abbia avuto un aumento di PIL e quindi uno Sviluppo Economico si ha un sistema economico che sta meglio. Questo sia nei Paesi Industrializzati e sia nei Paesi in Via di Sviluppo.
Questo però se ricordiamo bene l’abbiamo un po’ criticato perché abbiamo detto che non sempre il Benessere corrisponde ad un aumento del prodotto e del reddito; quindi abbiamo parlato di queste teorie che propongono nuove misurazioni del Pil o correggono il Pil o ne danno una nuova formulazione.
Quindi abbiamo studiato precedentemente che le politiche economiche vengono attuate con lo scopo di aumentare il Pil.
Noi abbiamo però cercato di dire che forse prodotto e reddito non sempre danno un aumento di benessere.
Oggi parliamo di un’altra cosa che è collegata con queste critiche del Pil e che è quella di parlare dello Sviluppo Sostenibile. Cioè se noi parliamo di Sviluppo come aumento del Pil significa che auspichiamo che ogni anno ci sia un aumento del Pil.
La prospettiva dello Sviluppo Sostenibile è quella di chiedersi: ma questi continui aumenti del Pil e quindi della produzione a che cosa daranno origine nel lungo periodo? Se non ci sarà nel lungo periodo un esaurimento delle risorse.
La prospettiva dello Sviluppo Sostenibile è interessante perché ci pone la domanda della replicabilità di questo modello nel futuro. Quindi il problema ambientale insieme al concetto di Sviluppo Sostenibile nasce negli anni 70. Prima nessuno si era preoccupato della replicabilità. Ma dagli anni 70 in avanti ci si è posti il problema ambientale dell’utilizzo delle risorse ambientali e tal volta anche del danneggiamento delle risorse naturali come l’inquinamento, i problemi di incidenti industriali che hanno creato gravi problemi per la salute, problemi di emissioni inquinanti che derivano dalla combustione del petrolio, problemi di scarsità delle risorse.
A partire dagli anni 80 anche in Italia si inizia a parlare di Ambiente e di Sviluppo Sostenibile. Questo è un approccio di tipo economico oltre che ambientalistico perché è l’economista che si preoccupa del fatto che le risorse sono scarse.
Definizione di Economia = studio delle risorse scarse, come allocare le risorse scarse.
Lo Sviluppo Sostenibile è molto studio dagli economisti.
Definizione di Sviluppo Sostenibile: uno Sviluppo si dice Sostenibile quando non compromette le possibilità delle generazioni future.
Significa dire che noi ci occupiamo dello sviluppo dell’aumento del Pil ma ulteriormente ci chiediamo questo nostro aumentare ulteriormente la capacità produttiva sta sottraendo risorse alle generazioni future? Cioè stiamo utilizzando per esempio delle risorse scarse e le stiamo sottraendo alla possibilità delle generazioni future di utilizzarle allo stesso modo?
Quindi questo concetto di Sviluppo Sostenibile è un concetto che in parte serve a limitare queste aspirazioni dei sistemi economici di cercare un continuo aumento del Pil.
Questo discorso ha diversi aspetti ma noi sviluppiamo solo quello di tipo economico, cioè è un discorso di Sviluppo Sostenibile quello che ha portato al protocollo di Kioto→ il problema di politica ambientale è importante ma non è a tal punto da vincolare la nostra generazione, il problema Ambientale è importante se lo rapportiamo allo Sviluppo Sostenibile perché quello che facciamo oggi non avrà conseguenza sulla nostra generazione ma su quelle successive.
Quindi l’impegno che stanno prendendo ora gli Stati, per esempio il Protocollo di Kioto, è quello di non avere effetti negativi nei vent’anni successivi. Questo è molto importante perche si parla di Politiche Miopi, cioè quelle politiche che riguardano solo uno scadenzario di queste generazioni.
Lo Sviluppo Sostenibile si può definire anche come mantenimento e conservazione nel lungo periodo delle condizioni esistenti. La definizione di Sviluppo Sostenibile non è univoca e quindi si può definire anche come la capacità di soddisfare le esigenze delle attuali generazioni senza compromettere il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni future. Definizioni prese da documento ufficiali di accordo internazionali.
Quando parliamo di Politiche Economiche sono quelle che vengono messe in atto dal Governo per avere un riscontro di breve periodo, quindi adesso noi stiamo assistendo a tutte una serie di riforme da parte del Governo attuale per migliorare la situazione odierna e in particolare per soddisfare i cittadini che poi voteranno se sono soddisfatti di nuovo questo Governo. Di solito le Politiche Economiche hanno una prospettiva di qualche anno e si pensa che poi abbiano dei benefici anche dopo, ma il Governo è motivato ha mettere in atto politiche economiche di miglioramento molto vicine nel tempo.
Quindi le Politiche Economiche che vengono di solito scelte dai governanti in un Paese sono di solito finalizzate ad aumentare il Pil ad aumentare il Benessere solo ai fini elettorali.
Lo Sviluppo Sostenibile è prendere un impegno costoso oggi per una prospettiva futura, per la generazione futura e quindi questo non lo fanno assolutamente i politici.
Quindi quando noi parliamo di Politiche Ambientali sono politiche di solito deciso a livello Internazionale e che derivano dagli obblighi che vengono presi dagli Stati e imposti sui politici. ( Esempio il Protocollo di Kioto). Non tutte le Politiche Ambientali sono però di lungo periodo e quindi vedremo che all’interno della definizione di Politiche Ambientali ci sono poi tutta una serie di strumenti o condizioni che vengono anche  recepite da parte dei Governi nazionali, per esempio il risparmio energetico, una scelta alternativa alla fonte energetica termoelettrica è un qualcosa che viene scelto anche dai Governi nazionali perché sta diventando anche conveniente dal punto di vista economico, ma lo si fa solo per convenienza economica e non in vista di un principio di Sviluppo Sostenibile.
Apparentemente il concetto di Sviluppo Sostenibile così come lo abbiamo detto può essere condiviso da tutti, e invece oggi è molto discusso perché richiede un grosso impegno che al tempo di oggi noi prendiamo degli impegni economici per le generazioni future. Quindi dal punto di vista teorico siamo tutti d’accordo, quando però si mette in pratica vanno investiti dei soldi, un certo budget ci sono molti problemi ( perché è un impegno molto gravoso con una prospettiva di avere ritorni nel lungo periodo).

Indicatori di sostenibilità

In questa seconda parte della lezione parliamo di 2 cose:
1) gli INDICI DI SOSTENIBILITÁ → cioè come viene poi misurato questo concetto si Sviluppo Sostenibile?
Con questi indici di sostenibilità.
Quindi ora andiamo a vedere nel concerto la definizione di Sviluppo Sostenibile.
La Sostenibilità è un qualcosa di molto difficile da misurare e bisogna fare uno sforzo a livello Internazionale.
Per chi vuole può consultare il sito: www.FEEM.org e guardare l’indice di sostenibilità trattato da 2 economisti (uno amico di master in Inghilterra della Prof) i quali hanno stilato una classifica fatta sul Pil di diversi Paesi e accanto hanno affiancato una classifica per andare a vedere se questo sviluppo che si sta registrando in questi paesi è sostenibile o no? Quindi è facile fare una classifica del Pil ma non è sempre detto che questo più Pil è indice di Benessere o si Sostenibilità, quindi lo sforzo ulteriore è quello di capire se è sostenibile o meno.
Quindi quali sono le variabili ulteriori rispetto al Pil che servono per capire la Sostenibilità?
Loro li dividono in 3 categorie:
...
Quindi la Sostenibilità non è un concetto solo ambientale, ma anche di tipo economico e sociale.
INDICATORI ECONOMICI = Prima di tutto per misurare lo Sviluppo dal punto di vista economico la prima variabile è il Pil ma non solo, ci sono anche altre variabili (vedi nella tabella) . sono tre variabili che servono per misurare un Paese dal punto di vista economico, vedere come sta un Paese dal punto di vista economico.
INDICATORI SOCIALI = qui vengono indicati il Tasso Demografico cioè quanto sono le nascite rispetto alla popolazione esistente, il Peso della spesa alimentare sui consumi, la Quota si assicurazioni e pensioni integrative sul Pil, la Spesa di istruzione sul Pil e la Spesa sanitaria sul Pil.
Anche questi sono indicatori di tipo economici ma che toccano variabili di tipo sociale.
INDICATORI AMBIENTALI = e sono il contenuto di carbonio per ogni unità di energia consumata(cioè quanto questo paese sta inquinando), e anche questa è una misura abbastanza diffusa di quello che è la produzione di inquinamenti;  l’emissione di gas serra pro-capite; l’energia per unità di Pil; le importazioni di energia del Paese; la quota di energia non fossile; uso di risorse idriche; la percentuale di specie animali e vegetali di un paese rispetto alle specie del Paese; misura che viene già calcolata dalla Banca Mondiale come indice di Biodiversità.
Questi sono tutti indicatori economico- statistici ma il problema è che gli economisti si concentrano molto spesso sui primi o al massimo prendono in considerazione anche i secondi.
Quindi gli economisti li rielaborano e alla fine danno un unico indicatore sintetico che da un classifica dei paesi. Nel 2009 la Prima nazione è stata la Svezia con una percentuale del 60% dello sviluppo economico è sostenibile, cioè stanno promuovendo uno sviluppo del Pil che per il 60% corrisponde al criterio della sostenibilità. Poi c’è la Finlandia, poi il Canada …..  Stati Uniti sono al quattordicesimo posto e L’Italia si trova al quindicesimo posto.
Quindi da qui capiamo come è differente misurare un paese solo dal punto di vista del Pil e giudicare un paese tenendo conto di tutte queste variabili.
Quindi quando parliamo di Sviluppo Sostenibile parliamo di un concetto che può essere rappresentato da tutte queste variabili. Questo per quanto riguarda la possibilità di misurare la Sostenibilità.
Adesso passiamo a parlare di un modello che ci aiuta a capire il problema dal punto di vista economico.
È il Modello che prende il nome dal suo autore e si chiama:
CURVA DI KUZNET AMBIENTALE (EKC)
Riferimento molto diffuso del’economia ambientale.
Kuznet ha preso dei dati relativi a 2 variabili:
1) il reddito pro-capite
2) emissioni inquinanti
e lo prende per diversi Paesi in diversi anni. Prende in considerazione due variabili molto fondamentali ma semplici.
La sua è un ricerca che riguarda la relazione che esiste tra queste 2 variabili. Lui si è chiesto: ma quando una nazione ha un aumento del Pil questo implica sempre un aumento delle emissioni inquinanti? Lui analizza questo e il risultato che ha ottenuto è un po’ strano ed è:

Sostanzialmente Kuznet dice che in tutti i Paesi abbiamo un livello di reddito pro-capite crescente che fino ad un certo punto da origine ad emissioni inquinanti anche queste crescenti.
Cioè noi ci aspettiamo che un paese che evolve da zero reddito ad un certo reddito pro-capite positivo, cioè un certo livello crescente, dia origine a emissioni inquinanti crescenti.
Noi possiamo dire che esiste questa relazione positiva e crescente tra le due variabili fino ad un certo livello di reddito medio. I dati però ci dicono che ci sono paesi virtuosi nei quali all’avanzare del reddito le emissioni inquinanti cominciano a scendere, si tratta dei paesi nei quali si applicano delle Politiche Ambientali. Arrivati ad un certo livello di benessere i paesi, e quindi ad un certo livello medio di reddito pro-capite, cominciano ad investire in politiche anti inquinamento. E questo è abbastanza vero se pensiamo all’industrializzazione di un paese.
Questa curva è stata applicata molto ad altri tipi di variabili, cioè tenuta ferma la variabile Pil pro-capite sull’asse x, si è cercato di vedere per esempio quelle che sono le emissioni di CO2, si è cercato di capire se questo è valido per tutte le variabili.
Quindi a parte l’applicabilità di questa curva, ci dobbiamo chiedere che cosa implica questo discorso. Il problema è quello di definire questo reddito medio e di definire la posizione di ciascun paese, e cioè dobbiamo capire in quale fase della curva ci troviamo. Solo alcune imprese sono riuscite a raggiungere un reddito medio e ad iniziare ad investire su politiche ambientali( cioè sulla seconda parte della curva ascendente).
Quindi la curva di Kuznet è vera ma aimè ci troviamo ancora nella prima fase della curva e cioè non abbiamo ancora raggiunto quell’apice, cioè il massimo che possiamo dal punto di vista dell’inquinamento e dobbiamo invece iniziare ad investire in politiche anti inquinamento.
Secondo la curva di Kuznet nella seconda fase, cioè sulla parte ascendente  lo Sviluppo Economico va di pari passo con lo Sviluppo Sostenibile, mentre nella  prima fase cioè sulla curva crescente lo Sviluppo Economico è contrario allo Sviluppo Sostenibile e con atteggiamenti virtuosi questa curva può cambiare e arrivare nella seconda fase ascendente.
Questa curva ha avuto un sacco di critiche.

Tratto da POLITICA ECONOMICA di Mariarita Antonella Romeo
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