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Opere idrauliche

Le opere idrauliche si compongo di due categorie principali: le opere trasversali (briglia, soglia e pennello) e le opere longitudinali (difesa di sponda, argine e canalizzazione). Vi sono poi ancora opere come gli scolmatori, le casse di espansione, che sono a sé stanti.
L’uomo può intervenire portando via l’acqua tramite scolmatori (canali artificiali, il cui
scopo è di allontanare una parte della portata di piena di un corso d’acqua, recapitandola verso un altro canale o restituendola più a valle nello stesso corpo idrico) oppure modificando la forma dell’alveo e abbassare il rischio idraulico tramite casse di espansione (è un serbatoio realizzato in parallelo al corso d’acqua, collegato ad esso tramite un canale immissario ed emissario. Entra in
funzione solo in caso di piena) o vasche di laminazione (realizzata sbarrando il corso d’acqua, è quindi sempre attraversata dalla corrente sia in magra che in piena), che sono le più efficaci per fermare l’alluvione con meno effetti collaterali.

Tratto da RISCHIO IDROGEOLOGICO di Marco Cavagnero
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