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La stagione delle donne e la nascita dell’asilo nido


L’interesse che le forze politiche laiche e di sinistra cominciano a dimostrare per le istituzioni per l’infanzia è il frutto della spinta che in tal senso esercita il movimento delle donne, che va sviluppandosi in maniera sempre più consistente.
Nel 1971 vengono approvate due leggi particolarmente importanti per le donne e per i bambini. La prima di queste — la legge 30 dicembre 1971, n. 1.204 — è dedicata alla salvaguardia della maternità e introduce il congedo retribuito al 1oo% del salario per un periodo di cinque mesi. Costituisce inoltre una sorta di premessa alla legge sugli asili nido.
La legge 1044 dello stesso anno istituisce gli asili nido.

La legge 1.044/1971 continua ad evidenziare il carattere custodialistico del nido, anche se è doveroso rilevare che essa sancisce per la prima volta il dovere dello Stato di preoccuparsi dell’istituzione e della gestione di questo importante servizio per i bambini piccoli.
La scelta del nido viene sempre più fatta non solo per rispondere a specifici bisogni di cura, ma anche sulla base di una intenzionale opzione educativa.

Gli studi sulla socializzazione infantile dell’ultimo ventennio, in effetti, rilevano come il bambino abbia un bisogno essenziale di stare con gli altri bambini, per crescere nel confronto con gli altri e per costruire il proprio sapere sulle relazioni. Gli stessi genitori vengono pertanto riconosciuti come attori importanti del processo educativo realizzato nel nido.

Tratto da EDUCARE AL NIDO di Anna Bosetti
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