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Dalle piazze alla tribuna elettorale televisiva


Dopo alcuni anni di vita democratica la centralità della piazza inizia a svanire e sono pochi a vedere il comizio come momento di informazione e orientamento.
Nel 1960 con Tribuna Elettorale è possibile ascoltare i leader direttamente da casa, ma il comizio resta ancora diffuso, infatti in occasione delle elezioni del 1960 si organizzano circa un milione di comizi.
La funzione è però cambiata in quanto i comizi sono diventati strumenti per rinsaldare le motivazioni e quindi rafforza l’attaccamento al partito, l’adesione ideologica, la propensione al voto.

Per secoli la piazza era stata la sede naturale dei comizi , ma ai comizi dove partecipano quasi esclusivamente iscritti, simpatizzanti non c’è più bisogno della piazza e così il comizio si sposta nei cinema e nei teatri.
Nel 1968 Jader Jacobelli presenta la trasmissione di alcuni comizi nella Tribuna Elettorale in cui afferma che la televisione va a casa della politica e queste case in questi periodi sono i teatri e i cinema.
Il comizio ha perso un po’ quella capacità di entrare in contatto con gli elettori.
Tribuna Elettorale tenta di andare in soccorso del comizio, ma conferma il passaggio da strumenti di comunicazione verso l’esterno a mezzo di comunicazione interna ai partiti.
Fra gli anni ’70 e ’80 il comizio perde la sua efficacia comunicativa.

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