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Storia naturale delle malattie


Distinguere tra malattie:
- Infettive: caratterizzate dall’esposizione di agenti patogeni responsabili e con possibile contagio; il periodo di incubazione può variare da qualche ora a mesi, pii comparsa di sintomi aspecifici. La malattia conclamata è la fase in cui si manifesta la sintomatologia clinica specifica; l’esito finale può essere morte, guarigione, cronicizzazione. A volte si instaura la condizione di portatore sano (la persona alberga un agente infettivo in assenza di segni clinici)
- Cronico – degenerative: non sono implicati agenti ben definiti ma una serie di elementi (fattori di rischio), il periodo in cui essi esplicano la loro azione è detto fase di latenza, poi fase preclinica (la malattia è in atto ma il paziente non avverte sintomi) poi fase conclamata (ogni approccio terapeutico non apporta grandi modifiche).

Il confine tra i 2 tipi di malattie può non essere così netto (per es. tubercolosi).

Fattori di rischio: possono essere attribuiti alle persone o elementi a cui la persona è esposta che aumentano la probabilità di compara di una malattia; include componenti ereditarie (anomalie cromosomiche), ambientali, comportamentali. Riassunti in:
- Componenti genetico – ereditarie: insiti nell’individuo, non rimovibili
- Ambientali: tipiche del luogo in cui la persona vive, per es. inquinamento, modificabili con cambiamento dell’ambiente o interventi di sanità pubblica
- Fattori nocivi negli ambienti di lavoro: modificabili con cambio ambiente, protezione del lavoratore
- Abitudini individuali: rimovibili se la persona disposta al cambiamento

I fattori di rischio pur aumentano la probabilità di malattia non è una condizione che ne determina obbligatoriamente lo sviluppo.

Tratto da ELEMENTI DI METODOLOGIA EPIDEMIOLOGICA di Antonella Bastone
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