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Il sé come regolazione e come motivazione


1.    il sé come regolazione: quando l’attenzione cosciente è focalizzata esclusivamente sul sé, il soggetto può avvertire delle discrepanze tra i propri standard personali (fissati sempre al max livello di aspirazione, autostima…) e i comportamenti in atto; ciò porta a ristabilire un equilibrio, eliminando le discrepanze. La tendenza di fondo è il mantenimento dei propri standard di riferimento. Il comportamento è regolato da un meccanismo di retroazione:
-    si effettua una prestazione
-    si controlla il risultato
-    il base a questo ritorno la prestazione può cessare (se conforme allo standard previsto) o continuare fino al raggiungimento dell’obiettivo con un riaggiustamento del comportamento
il fine del sistema non è di emettere comportamenti ma di mantenere al minimo le discrepanze tra comportamento effettivo/valore di riferimento.

2.    il sé come motivazione: ci sono diversi bisogni connessi al sé che guidano i processi cognitivi e le condotte. Greenwald: idea di un self totalitario che funziona come un dittatore quando si racconta la propria biografia (il racconto è costantemente diretto a soddisfare i bisogni di stabilità e benessere del sé = innalzare la propria stima di sé attribuendosi caratteristiche personali positive anche aldilà dei dati realistici di fatto). Tendenza funzionale al proprio benessere psichico.

Tratto da FONDAMENTI TEORICI DI PSICOLOGIA SOCIALE di Antonella Bastone
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