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La psicologia delle folle. Le Bon - 1985


Le folle: protagonista dell’era che sta sorgendo.
-    irrazionalità: incapaci di avere un’opinione qualsiasi aldilà di quelle suggerite da altri, si lasciano sedurre da impressioni che qualcuno ha suscitato
-    assume un preciso significato psicologico quando un agglomerato di persone sotto la spinta di circostanza particolari si unisce, stringe i legami, diventa un’unità che trascende i singoli individui che la compongono. La personalità singola svanisce, sentimenti e idee si polarizzano in un’unica direzione, questo perché il comportamento umano è sorretto da motivi inconsci comuni, il prevalere dell’inconscio fa sì che si perdano le qualità intellettuali e personali (la folla non è capace di azioni razionali)
-    meccanismi che la presiedono: senso di potenza (che viene agli uomini unendosi e si affievolisce il senso di responsabilità e corretto rapporto con realtà), contagio mentale (spinge a confondersi con l’anima collettiva), suggestionabilità (affievolirsi della coscienza e volontà personale, trasforma l’individuo in automa più tendenza a tradurre immediatamente in azione le idee suggerite)
-    sulle folle dominano necessariamente i capi dotati di forte volontà, capaci di imporsi e guidare un gregge che non può fare a meno di un padrone, con l’uso di 3 strumenti: affermazione, ripetizione, contagio

opera come tentativo di psicologia, in realtà è una raccolta di luoghi comuni di tradizione individualista liberale (soluzione autoritaria che contribuisca a un’ottica reazionaria, sfiducia nelle possibilità democratiche delle masse più idea assoluta di capo).

Tratto da FONDAMENTI TEORICI DI PSICOLOGIA SOCIALE di Antonella Bastone
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