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La Cattedrale di Giovanni Testori


Pubblicata nel 1974. La narrazione è interna, il punto di vista è quello del personaggio dello scrittore che lascia che si accendano la sua memoria e la sua fantasia. La pagina trascorre lasciando che si intreccino storie parallele, ma che gravitano tutte attorno ad un unico perno: la cattedrale, che diventa riassunto dell’intera storia dell’uomo, parabola discendente verso l’abisso.
Il punto di partenza è la condizione di dolore nella quale l’uomo è invischiato, si ha l’assillo per attribuire un senso al non-senso.
L’artista deve fissare ordinare con le parole il fluttuare dell’esistenza, ma la parola ed i gesti dell’artista non hanno vinto l’ossessione del non-senso che sta a fondo di quel dolore che nasce con noi.
Nel finale, la cattedrale è invasa da topi e uccelli e cani: un apocalisse chiude il romanzo su un quadro surreale. Il finale è una allegoria che vede travolgere l’ultima luminosa reliquia della cattedrale e con essa la parola misteriosa che prometteva di contenere il segreto della storia dell’uomo.

Tratto da INVITO ALLA LETTURA DI TESTORI di Adriana Morganti
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