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Maria Brasca di Giovanni Testori


E’ una commedia ottimista, centrata sul personaggio di una giovane operaia della periferia milanese degli anni ’50. La protagonista vive nelle vicinanze del fabbricone, la sua esistenza è piena di vitalità, di libertà, di un coraggio che non si arrende. Ha una grande vocazione materna, trionfalmente gridata alla fine,quando avrà conquistato il Romeo Camisasca, un fannullone irresistibile. E’ centrata sulla rappresentazione di una femminilità come natura, traboccante ed espansa, ingloba una felicità fisica assoluta. Sembra anteriore alle problematiche del male e della sofferenza che segnano l’Arialda.
Nella Maria Brasca la donna è la metafora della vita, il coro è un luogo di partecipazione
Il linguaggio è tipico del parlato e non ha bisogno di intermediari: Testori colorisce i dialoghi, italianizza il dialetto, utilizza molti proverbi e locuzioni tipiche, sfoghi di rabbia istintivi, francesismi; attraverso il dialogo evoca ambienti e situazioni.
La promessa della felicità è però insidiata dalla grettezza e dall’opportunismo del perdigiorno, che prepara solo dolori.

Tratto da INVITO ALLA LETTURA DI TESTORI di Adriana Morganti
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