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Opere di Giovanni Testori


La prima fase della produzione di Testori comprende il ciclo dei “segreti di Milano”, che comprende cinque opere: Il ponte della Ghisolfa del 1958, La Gilda del Mac Mahon del 1959, la Maria Brasca del 1960, l’Arialda del 1960 e il Fabbricane del 1961.
La partenza di Testori narratore è il dato, ovvero l’hinterland, tra la campagna e la fabbrica, la periferia urbana degli anni ’50 che va fondando nuovi ceppi e nuovi modelli culturali e linguaggi. L’ottica è quella della riorganizzazione del dato secondo una prospettiva sul reale condizionata dal vissuto tragico. Si leggerà la costante attenzione ad una dinamica in grado di rivelare il tragico ai livelli più umili dell’esistenza. Il tentavo dei personaggi è quello del costante superamento del limite in cui è inserito e nello scontro di questo tentativo con la fatalità di una condizione che fa una vittima di chi tenta di cambiarla. Aldilà di quello che l’illusione promette, l’esistenza si richiude su sé stessa. Testori ricerca questa dinamica sia in chi la vive e la soffre, sia in chi se ne tiene lontano.

Tratto da INVITO ALLA LETTURA DI TESTORI di Adriana Morganti
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