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Paradigmi teorici del training assertivo


Tendenza a ricorrere al training assertivo anche in contesti molto diversi da quello comportamentale di origine; nascita di paradigmi per giustificarne l’uso in contesti diversi.
-    Paradigma condizionale dell’inibizione reciproca: situazione clinico-terapeutica. Training assertivo come procedura di contro-condizionamento dell’ansia perché esprimere in modo affermativo il proprio pensiero/sentimento nei rapporti con glia ltri provoca l’inibizione dell’ansia da essi causata. Inibizione reciproca: relazione inversa ansia/affermazione di sé (se l’ansia è troppo forte il soggetto non sa esser assertivo, se prevale l’atteggiamento assertivo l’ansia non può essere disturbante). Allenare una persona ad essere se stessa per promuovere una > libertà espressiva  che si rinforza con risultati sociali positivi; far provare a chi ha uno scarso successo e immagine di sé negativa nuove modalità di comportamento per raggiungere obiettivi.
-    Paradigma cibernetico: prospettiva evolutiva (abilità acquisite per una crescita personale), affrontare il tema della scelta delle abilità assertive.  La cibernetica studia le procedure per raggiungere determinati obiettivi. L’assertività come un complesso di abilità che garantiscono al soggetto il miglior adattamento sociale possibile; nel corso della formazione i soggetti vengono a contatto e sperimentano quei modelli comportamentali che hanno mostrato di possedere il più alto grado di probabilità di successo (analisi delle abilità). affinché un comportamento sia assertivo non basta che porti al raggiungimento di un fine (anche l’aggressività ci riesce ma provoca a distanza un deterioramento dei rapporti sociali), deve migliorare il rapporto interpersonale, tener conto della reciprocità e provocare feedback sociali positivi.
-    Paradigma esperenziale: più adatto ad esigenze di formazione professionale, sottolinea l’unicità dell’esperienza di ogni soggetto pur richiamando su esso l’attenzione degli altri perché ne traggano spunto per aumentare la propria gamma di abilità espressive (utile per arricchire lo stile personale di ognuno).
-    Paradigma teleologico-evolutivo: si è assertivi quando risulta chiaro cosa si vuole ottenere da un rapporto interpersonale e ci si comporta nel modo più diretto per raggiungere l’obiettivo. Analisi obiettivo: condizione necessaria per la ricerca dei mezzi per raggiungerlo, non fare esplicito riferimento ai mezzi per evitare un’inibizione della creatività/spontaneità. Privilegiare l’analisi dei contenuti e non tanto di tecniche e procedure comunicative.

4 paradigmi che considerano la stessa realtà (formazione assertiva) da prospettive diverse.

Tratto da LEZIONI DI PSICOLOGIA SOCIALE di Antonella Bastone
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