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E. Bernstein: la socialdemocrazia


10.14 Dal 1896 Bernstein comincia a criticare il socialismo marxista e ad accusarlo di utopismo:
- è assurdo che il capitalismo sia vicino al crollo e che la classe operaia ne possa trarre vantaggio;
- il concetto di plusvalore è dubbio;
- non è vera l’idea di una concentrazione capitalistica nel mondo;
- i lavoratori non cadono realmente in una condizione di miseria crescente all’interno del capitalismo;
- il capitale non si concentra nelle mani di un gruppo sempre più ristretto di individui.

10.14 Bernstein riprende alcuni spunti di Engels ma, al contrario di quest’ultimo, approda a una visione politica basata sul rifiuto della prassi rivoluzionaria e sull’accettazione della democrazia parlamentare, nella convinzione che il socialismo non debba imporre una società chiusa, bensì una società aperta in cui l’individuo è libero da ogni costrizione economica nei suoi movimenti e nelle sue scelte professionali.

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