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Le repubbliche giacobine promosse da Napoleone


L’entusiasmo per i valori di libertà e democrazia si diffuse in tutta Europa e fu notevole la fortuna europea del giacobinismo. Si distingue il giacobinismo individuale dal giacobinismo organizzato. Il primo è un  movimento di opinione e raccolse propagandisti isolati di una rivoluzione lontana. Fu limitato nella sua libertà di movimento, sorvegliato dalle polizie e ridotto alla clandestinità. Il secondo si richiamò all’ideologia democratica di Robespierre e poté formarsi e svilupparsi perché trovò condizioni favorevoli quali la libertà di riunione e di espressione.
Fu l’intervento militare francese a creare le condizioni per la genesi di un giacobinismo organizzato all’interno dei territori occupati: Savoia, Paesi Bassi austriaci e Belgio. In Prussia, Russia, Germania, Impero asburgico il giacobinismo fu represso. Anche in Italia la repressione si accentuò.
Nel passaggio dai governi provvisori alla proclamazione delle repubbliche (che furono le nuove forme istituzionali stabilite nei territori italiani occupati) Napoleone favorì l’affermazione delle correnti moderate la cui base sociale era costituita da esponenti illuminati dell’aristocrazia e della più ricca borghesia. La prima repubblica in Italia fu la repubblica Cispadana (1796) formata da  Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Bologna. Poi ci fu la repubblica Cisalpina formata da Bergamo, Brescia e la Valtellina (1797).  Poi ci fu la repubblica di Genova che prese il nome di repubblica Ligure.
Con il Trattato di Campoformio napoleone cedeva all’Austria il Veneto, l’Istria e la Dalmazia in cambio del riconoscimento della repubblica Cisalpina.
1798 un incidente diplomatico provocò l’occupazione francese dello stato pontificio: Pio VI fu espulso e nella città fu proclamata la repubblica romana.
La crisi di Napoleone in Egitto, lo scarso numero delle truppe francesi in Italia, l’istigazione dell’Inghilterra, la proclamazione della Repubblica di Roma, indussero il Re di Napoli, Ferdinando IV a sferrare un attacco contro l’esercito Francese nel Lazio. Nel 1798 Ferdinando IV entrava a Roma e la occupava per 2 giorni. Ma un mese dopo i francesi rientravano a Roma e nel 1799 entravano a Napoli dove da 2 giorni i giacobini avevano proclamato la Repubblica napoletana.
Nel febbraio 1799 il Piemonte fu annesso alla Francia. A Marzo fu occupata la Toscana.
I limiti dell’esperienza del triennio derivarono sia dal rapporto tra la Francia e le repubbliche sorelle sia dallo scarso consenso che l’esperimento politico e istituzionale incontrò tra le popolazioni dei territori occupati sia dalla congiuntura internazionale.
In Calabria si organizzano le prime esperienze sanfediste con la formazione di una armata cristiana e reale della santa fede comandata dal cardinale Ruffo.
Ruffo con le sue truppe entrò a Napoli i 13 giugno. L’ammiraglio inglese Nelson consegnò i patrioti meridionali ai Borbone rientrati a Napoli. Finì l’esperienza della repubblica napoletana. Tra la primavera e l’estate del 1799 caddero anche le altre repubbliche giacobine italiane.

Tratto da LE VIE DELLA MODERNITÀ di Filippo Amelotti
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