Skip to content

Quattro fasi della guerra dei 30 anni


1) Fase boemo-palatina (1618-25). Dopo la defenestrazione di Praga, in Boema fu nominato un governo provvisorio. L’arciduca Ferdinando richiese l’intervento armato delle forze imperiali. Così nel 1618 il primo esercito imperiale entrava in Boemia. A fianco della Boemia si schieravano Federico V, principe elettore del Palatinato e capo dell’Unione evangelica e il duca di Savoia. Per reazione scendeva in campo anche la lega cattolica. Morto l’imperatore Mattia, anche in Ungheria esplodeva la rivolta. Nel 1619 Boemia, Lusazia, Slesia e Moravia eleggevano come nuovo sovrano Federico V. contemporaneamente Ferdinando di Stiria veniva eletto imperatore con il nome di Ferdinando II. L’esercito dell’unione evangelica fu sconfitto da quello dell’imperatore Ferdinando II nella battaglia della montagna bianca (1620). A Federico V furono sequestrati i beni e fu esiliato. Molte furono le condanne a morte e i beni dei nobili protestanti furono trasferiti a nobili cattolici. Nel 1622 l’impero riconquistò il Palatinato. Secondo fronte: nel 1621 si riapriva il fronte di guerra tra la Spagna e le province unite. La Spagna riuscì in questi anni a mettere a segno una serie di vittorie contro l’esercito olandese. Terzo fronte: in Italia nel 1625 la Spagna intervenne a fianco dei cattolici della Valtellina contro i seguaci della riforma
2) Fase danese: 1625-29. L’espansionismo cattolico asburgico lambiva le potenze del Nordeuropa, in particolare la Danimarca, dove regnava Cristiano IV, che nutriva il sogno di conseguire l’egemonia sulla penisola scandinava e il dominio del baltico: un sogno che doveva di li a poco scontrarsi con l’analogo progetto della Svezia. Forte dell’appoggio di Olanda, Inghilterra e della Francia di Richelieu, Cristiano scese in guerra a fianco dei protestanti contro l’impero. Ferdinando II affidò il comando delle truppe imperiali a Wallenstein che sconfisse le truppe protestanti, invase la Danimarca, la costrinse a una pace umiliante e la escluse dal gioco del conflitto. Con la pace di Lubecca (1629), Cristiano IV rinunciò a ogni ingerenza nell’impero l’imperatore a sua volta emanò l’editto di restituzione: dovevano essere consegnate alla chiesa cattolica tutti i beni confiscati dopo il 1552.
3) Fase svedese (1630-35). 1592: il re di Polonia, Sigismondo Vasa ereditò anche la corona di Svezia. 1599: la dieta svedese depose Sigismondo. Gli successe Carlo IX le cui mire espansionistiche verso la Polonia e verso la Danimarca non ebbero successo ma costituirono le linee direttrici per l’affermazione della Svezia sul piano interno e su quello internazionale, che fu l’opera del successore Gustavo Adolfo. Il pericolo asburgico incontrava nel Baltico la potenza svedese. Gustavo Adolfo, dopo essersi alleato con Richelieu, si spinse in Germania, occupò Monaco, centro della lega cattolica, e a Lutzen (1632) sconfisse l’esercito imperiale. Gustavo Adolfo morì lì e le truppe svedesi ne furono disorientate. Nel 1634 a Nordlingen gli svedesi furono sconfitti dalle truppe imperiali. I principi protestanti li abbandonarono e firmarono nel 1635 la pace di Praga. Gli stati germanici erano nuovamente sotto l’egemonia asburgica. La Svezia ricondotta sotto la sua sfera d’influenza, il sistema di alleanza cattolico pareva avere il sopravvento sul sistema alternativo
4) La fase francese (1635-48). La Francia entrava direttamente in guerra. Da una parte Francia, Svezia e Olanda contro Spagna e impero. Al trono imperiale era succeduto Ferdinando III (1637-57). La Francia era sotto Richelieu, la Spagna con il conte duca d’Olivares ed era impegnata su più fronti tra il 1639 e il 1641: nella Manica gli olandesi ne sconfiggevano la flotta; nel 1641 la forza congiunta franco-catalana costringeva alla ritirata l’esercito spagnola. Altra vittoria i francesi conseguivano a Casale Monferrato. Inoltre a Rocroi (1643), il principe di Condè, comandante delle truppe francesi ottenne una vittoria sugli spagnoli. Insieme agli svedesi i francesi penetrarono in Sassonia, Boemia, Palatinato, Alsazia e Baviera. Nel 1644 dopo i successi francesi, svedesi e olandesi iniziarono le trattative di pace. Nel 1648 gli spagnoli firmarono la pace separata con l’Olanda riconoscendo la sua indipendenza. La pace di Vestfalia che pose termine alla guerra dei 30anni fu siglata nel 1648 dall’impero, dalla Francia e dalla Svezia. La Spagna non firmò il trattato e la guerra con la Francia continuò. La prima questione fu la pacificazione religiosa. Da un lato si confermò il principio del cuius regio eius religio ma si apportarono adesso integrazioni: i principi potevano scegliere la religione del loro stato; i sudditi erano tenuti a seguire quella che era stata la religione di famiglia da almeno 25 anni; chi non voleva seguire questa norma doveva lasciare il paese conservando comunque il suo patrimonio.
Piano politico territoriale: la Francia estendeva i suoi confini sino al Reno e incorporava i tre vescovadi di Metz, Toull e Verdun e anche l’Alsazia senza Strasburgo. In Italia i Francesi controllavano Pinerolo e Casale Monferrato. Inoltre alla Francia era riconosciuto il ruolo di arbitro del trattato e di garante della sue clausole. La Svezia guadagnava in territori germanico Brema e Verdun entrando a far parte di diritto della dieta imperiale. Estendeva la sua influenza nella Pomerania occidentale e le era riconosciuto il primato nel Baltico e nel mare del nord. In Germania la ratifica e il rafforzamento dei poteri dei principi territoriali restrinsero le prerogative imperiali e svuotarono la dieta. Vestfalia riconobbe la sovranità dei circa 350 domini che componeva il sacro romano impero. All’imperatore elettivo e alla sua dieta erano riconosciuti solo poteri di arbitrato e di coordinamento. 3 stati germanici emergevano più potenti alla fine della guerra: il Brandeburgo, la Sassonia e la Baviera. Infine il trattato di Vestfalia riconosceva solennemente l’indipendenza dell’Olanda.

Tratto da LE VIE DELLA MODERNITÀ di Filippo Amelotti
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.