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Cina, il periodo delle cinque dinastie e dei dieci stati

La volontà di dimostrare una continuità anche sotto l’aspetto politico, ha indotto la storiografia ufficiale ad individuare in cinque dinastie che si succedettero nel Nord, l’elemento di continuità delle istituzioni imperiali, fra la fine dei Tang nel 907 e l’inizio dei Song nel 960. Da qui il nome di Periodo delle Cinque Dinastie con cui essa suole identificare questa fase che in realtà fu di disgregazione. Più coretto sarebbe quindi riferirsi ad essa con l’appellativo di Periodo dei Dieci Stati, alludendo ovviamente ai dieci regni in cui l’Impero risultò diviso. 

Riprendendo ora dal capitolo precedente, la dinastia dei Liang Posteriori insediata da Zhu Wei nel 907, sopravisse fino al 923, quando fu abbattuta da Li Cunxu, membro di una nobile famiglia originaria del popolo barbaro dei Turchi Shatuo. L’obiettivo di Li Cunxu era la restaurazione della dinastia Tang, di cui egli si sentiva erede, avendo ottenuto la sua famiglia il privilegio di assumere il cognome della stirpe reale. Ma il suo sognò doveva interrompersi nel 936, quando un altro generale dei turchi shatuo,  Shi Jingtang, si impadronì del potere grazie all’aiuto dei Quidan (il potente popolo sino-barbaro della Manciuria) e fondò una nuova dinastia. Nel 947 anche il sogno dinastico di Shi Jingtang dovette cadere: gli stessi Quidan, che precedentemente erano stati suoi alleati, invasero il territorio cinese fino alla capitale. Immediatamente dopo aver preso al capitale però, i Quidan furono costretti a ritirarsi a causa dell’intervento di un altro turco shatuo, il governatore militare dello Shanxi Li Zhiyuan, che una volto compiuto il suo dovere si era anche proclamato nuovo imperatore proclamando la dinastia degli Han Posteriori, durata fino al 950, quando il trono imperiale fu conquistato da Gao Wei, che fondò la dinastia degli Zhou Posteriori (951-960). Il Regnò di Gao Wei si rivelò particolarmente importante, non solo perché riuscì a riconquistare praticamente tutta la Cina del Nord (l’unica eccezione fu lo Shanxi, che rimase fino al 979 sotto il controllo dei Turchi Shatuo), ma anche per le importanti riforme che in certa misura prepararono il terreno all’opera dei Song: venne rafforzato il potere centrale, riforme fiscali e interventi per il controllo delle acque. 

Queste in sostanza furono le famose cinque dinastie considerate dalla tradizione come continuatrici del disegno imperiale, mentre i dieci stati furono i seguenti (vedi cartina): 
- stato di wu (920-937): Jiangsu, Anhui, Jiangxi, Hubei
- stato di wuyue (907-978): Zhejiang, Jiangsu
- stato degli han meridionali (907-971): Guangdong, Guangxi
- stato di chu (907-951): Hunan, Guangxi
- stato di shu anteriore (907-925): Sichuan, Gansu, Shaanxi, Hubei
- stato di min (909-945): Fujian
- stato di jingnan (924-963): Hubei
- stato degli shu posteriori (934-965): Sichuan, Gansu, Shaanxi, Hubei
- stato dei tang meridionali (937-975): Jiangsu, Anhui, Fujian, Jiangxi, Hunan, Hubei
- stato degli han settentrionali (951-979): Shanxi, Shaanxi, Hebei

Gli stati del Sud erano in genere più longevi e più prosperi di quelli del Nord, dove le continue guerre rendevano sempre precaria la situazione. Proprio in questo periodo infatti, avvenne il sorpasso economico delle regioni centrali e meridionali rispetto a quelle del bacino dello Huang He. L’ar-rivo di profughi dalle regioni settentrionali permise di completare la messa a cultura delle terre meridionali ancora incolte, innescando una notevole crescita della produzione agricola. L’aumento della ricchezza, accompagnato dal perfezionamento delle tecniche manifatturiere e dallo sviluppo della circolazione monetaria, permise una crescita prodigiosa del commercio. Queste condizioni, a cui sia aggiungeva una relativa tranquillità politica, favorirono anche lo sviluppo culturale e artistico.

Tratto da STORIA DELLA CINA di Lorenzo Possamai
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