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Il resto della dinastia Tang

Dopo la morte di Xianzong nel 820 (avvenuta per mano di un eunuco), il processo di indebolimento del centralismo politico riprese ad operare. Questa situazione subì un ulteriore aggravio a partire dal VIII secolo, quando una serie di conflitti interni al governo e alla corte, indebolirono anche intrinsecamente l’autorità degli imperatori e dei loro governi. Protagonisti di questi conflitti furono gli eunuchi, i quali stabilendo un saldo controllo sulle guardie imperiali (le uniche truppe di cui disponesse il potere centrale), cominciarono ad influenzare non solo la vita politica ma anche la nomina degli imperatori stessi. Lo stesso Xianzong era salito al trono grazie all’appoggio degli eunuchi, e, come si è detto, finì i suoi giorni per loro mano. 
La situazione di frammentazione politica continuò dunque a degenerare mentre nell’Impero tornava a riproporsi anche il fenomeno della concentrazione produttiva (che in un primo momento determinò anche un avanzamento economico). Il funzionamento della macchina statale però, scontava i conflitti interni con gli eunuchi, divenuti ormai una vera e propria cricca, e la mancanza di imperatori forti. La situazione rivelò la sua debolezza nell’875, quando una grave siccità nello Henan catalizzo la formazione di ribellione di vaste proporzioni, alla cui guida si pose un mercante di sale di nome Huang Chao. I ribelli attraversarono mezza Cina senza incontrare una resistenza adeguata e nell’879 attaccarono il porto di Canton, dove trucidarono alcune migliaia fra cristiani nestoriani e musulmani li insediati. Quindi mossero verso Nord, giungendo a conquistare la stessa Chang’an nell’881. Huang Chao si proclamò nuovo imperatore. Poco dopo le sue forze, prive in sostanza di un’organizzazione, si sbandarono ed egli si suicidò tre anni dopo mentre tentava di fuggire in Sichuan. 
Fu proprio un generale che aveva fatto parte della rivolta, Zhu Wen, a risultare importante per gli sviluppi successivi. Passato quasi subito dalla parte della dinastia, Zhu Wei si alleò con il primo ministro Tang, e, nel 903, mise in opera un massacro sistematico di tutti gli eunuchi, compresi quelli che al momento del suo attacco si trovavano nelle province per ambascerie. L’anno successivo, dopo aver assassinato l’Imperatore Zhaozang, egli pose sul trono un imperatore fantoccio che sarebbe passato alla storia col nome di Zhaoxuan; quindi, nel 907, si proclamò egli stesso imperatore e fondò la dinastia Liang (nota come dinastia dei Liang Posteriori) spostando la capitale a Kaifeng. [prosegue al capitolo Sei] 

Tratto da STORIA DELLA CINA di Lorenzo Possamai
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