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Investimenti diretti all’estero (IDE)


Riguardano le imprese che, per motivi imprenditoriali e non finanziari (non di scelta di portafoglio), decidono di fare un investimento all'estero.

Da cosa dipenderà la loro decisione di investire all'estero:
- strategia imprenditoriale che riguarda anche diversi aspetti come il fatto che faccio questi investimenti per penetrare in un mercato che ritengo importante per i miei prodotti: "market penetration" quindi mi creo un'impresa in mercato internazionale perché mentre non riesco a commerciale dall'Italia, nel momento in cui penetro in un mercato straniero, riesco immediatamente ad aumentare le vendite dei miei prodotti; oppure per andare alla ricerca di maggiore efficienza: "efficiency seeking" e riguarda investimenti realizzati per andare alla ricerca di lavoro a buon mercato; o ancora ricerca delle risorse o "resource seeking" per risorse che al di fuori dal proprio paese sono più disponibili.
Le attività al maggiore valore aggiunto sono la creazione di modelli, la commercializzazione di essi, il montaggio di vari pezzi.
Le cose più facili sono delocalizzate per convenienza e per fare in modo che aumentino i flussi di reddito che investo magari nel mio paese per acquistare stilisti, ingegneri che facciano modelli sempre più evoluti.
Alla base degli investimenti diretti all'estero ci sono quindi le strategie imprenditoriali che possono essere dettate da varie ragioni. Questa è una strategia seguita molto dalle multinazionali ma anche da piccole imprese.

- aspettative sull'andamento futuro del tasso di cambio. Se faccio un investimento in un paese ma poi investimento perde di valore perché si svaluta la moneta, allora evito di farlo. Anche qui la relazione è diretta: se si attende svalutazione Dollaro si evitano di acquistare attività finanziarie denominate in dollari.

- rendimento, il quale però non è misurato dai tassi d'interesse com'è invece l'acquisto di un titolo obbligazionale. Qui il rendimento è misurato dalla capacità dell'investimento estero di generale più profitti rispetto a un investimento nel proprio paese. Ciò che conta sono i profitti attesi e non gli interessi.

- un'altra variabile che pesa è una variabile di tipo più sistemico, cioè il tasso di crescita dei paesi dove si investe: se un paese in cui c'è fermento imprenditoriale, se in questo paese ho fiducia che crescerà, io investirò in esso ben volentieri perché è una buona opportunità che fa creare un mercato di buoni consumatori. Quando l'Italia era un paese a pochi tassi di crescita, molti investitori stranieri guardavano con interesse all'Italia.

- ci sono poi variabili sistemiche che non riguardano tanto l'investimento di portafoglio, cioè variabili di sistema non economiche come l'ordinamento politico, istituzionale, la fiscalità (regimi fiscali tutti diversi in ogni paese dell'Ue), l'ordinamento giuridico.

Questi sono investimenti fatti da imprese per ragioni non finanziarie, ma di portafoglio (se si ha un avanzo, un deposito), per ragioni imprenditoriali e quindi dipendono da variabili di impresa e variabili di spesa.

Investimenti di portafoglio sono investimenti finanziari che dipendono da variabili finanziarie di rischiosità e di rendimento o di aspettative su quello che potrà essere il cambiamento futuro.
Politica economica espansiva determina peggioramento Bp: Perché?
2 sono i principali canali di trasmissione degli effetti:
1. Aumento di Y determinato da una variazione nella politica fiscale (maggiori C e I) determina un aumento delle importazioni.
2. Riduzione di i indotta da una variazione nella politica monetaria determina un deflusso netto di capitali ma anche un aumento di I e quindi delle M.

Tratto da STORIA DELLA POLITICA ECONOMICA INTERNAZIONALE di Federica Palmigiano
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