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Preferireste essere ricchi in un paese povero o poveri in un paese ricco?


Il 90% delle persone probabilmente sceglierebbe "essere ricchi in un paese povero" ed è la risposta sbagliata. È una domanda che si pone anche Smith ne "la ricchezza delle nazioni".

Cosa si intende per ricchi e per poveri?
Ricchi: reddito entro il primo decile/primo 10% (ci sono anche ultra ricchi e gli incredibilmente ricchi distinguendo altre categorie che dipendono da come si suddivide la scala di ricchezza dove poi si colloca la popolazione; ultra ricchi stanno a 1%); poveri: redditi entro l’ultimo decile/ ultimo 10%, gradino più basso della scala.
Lo stesso vale per un paese ricco e per un paese povero.
Ci sono studi dove fanno vedere che gli incredibilmente ricchi in USA (che stanno allo 0.1%) posseggono anche il 20% della ricchezza per unità.
Le persone povere in un paese ricco guadagnano il triplo di quelle ricche in un paese povero (anche adeguando i poteri di acquisto, considerando sempre che le persone povere in un paese ricco fa uno dei servizi maggiori e di una maggiore prova di sopravvivenza), godono di servizi migliori e maggiori probabilità di sopravvivenza.
È un tema riguardante le disuguaglianze che però non viene affrontato, è un tema sensibile e importante.

A noi interessa capire se la globalizzazione può aver contribuito a incrementare la disuguaglianza internazionale oppure no, cioè se la globalizzazione può aver aumentato gli squilibri e la disuguaglianza, se può essere stata una forza che ha aumentato la disuguaglianza.

Tratto da STORIA DELLA POLITICA ECONOMICA INTERNAZIONALE di Federica Palmigiano
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