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I sei libri della repubblica di Bodin


La trattazione organica dei problemi che attengono allo stato venne ripresa nei 6 libri della repubblica.
Per stato si intende il governo giusto che si esercita con potere sovrano su diverse famiglie e su tutto ciò che esse hanno in comune tra loro.
Gli elementi dello stato sono: la famiglia, le cose comuni, il giusto governo, la sovranità.
La famiglia e non l’individuo è il soggetto attivo della comunità statale. L’individuo è un animale sociale (coma anche per Aristotele): non può essere considerato dal punto di vista individuale ma organicamente inserito nel gruppo sociale in grado di esprimersi come autonoma unità, che è la famiglia. È proprio nella famiglia che si esprimono i tipi di comando e obbedienza sui quali si fonda il sistema di comandi e obbedienze che caratterizza la società politica.
La prima distinzione tra i tipi di potere è tra potere pubblico e privato. Il primo si esercita dal sovrano tramite la legge e i magistrati, il secondo viene esercitato dai capi delle famiglie. Il potere del capo famiglia si riferisce alla moglie, ai figli, agli schiavi, ai servi.
Il potere si fonda sull’originaria autorità naturale propria di ogni uomo per cui egli non riconosce al di sopra di sé alcun superiore se non Dio. L’uomo non riconosce altra autorità se non quella della propria ragione. Il dominio che la ragione esercita sulle passioni è la prima forma di autorità. La prima forma di potere è quella che l’uomo esercita nei confronti di se stesso. Il potere si esprime nell’individuo inserito organicamente in un gruppo.
La famiglia è il gruppo sociale naturale originario in cui si esprimono le prime relazioni tra gli individui. La famiglia precede storicamente lo stato che si costituisce solo quando si uniscono più famiglie sotto un unico potere sovrano: in questo caso i padri di famiglia si spogliano del loro potere e diventano cittadini.
Secondo elemento dello stato è ciò che è comune alle famiglie e a quanti vivono nello stato, ed è costituito dai beni, servizi, disposizioni senza le quali non si può realizzare un’organizzazione che possa servire a tutti. Lo stato implica necessariamente la sfera del pubblico. Ma la sfera del pubblico per essere individuata nei suoi esatti confini deve essere riferita alla sfera del privato. La distinzione tra pubblico e privato è richiesta nella concezione dello stato. Bodin è critico contro la concezione comunistica e collettivistica dello stato.
Terzo elemento dello stato è la sovranità che unifica le persone e le cose e le fa sussistere in una unità reale che si esprime nello stato. È la sovranità il vero fondamento su cui poggia tutta la struttura dello stato e da cui dipendono i magistrati, le leggi, le ordinanze. È il legame e la sola unione che fa di famiglie, corpi collegi, privati, un unico corpo perfetto.
Il quarto elemento è il governo giusto. Sovranità e governo giusto sono connessi tra loro perché il governo giusto presuppone un potere sovrano e la sovranità è inscindibile dal governo giusto.

La sovranità è definita come il potere assoluto che non riconosce al di sopra di sé alcun altro potere se non quello di dio. L’assolutezza significa che la sovranità trova in se stessa le ragioni della sua determinazione e che non risponde a nessuna di queste ragioni tranne che a Dio. La sovranità che non riconosce sopra di sé alcun potere se non quello di Dio non è altro che la forza che attua il comando formulato dal diritto.
Stato, potere sovrano, forza in Bodin si identificano. La forza è tale perché esprime in se stessa il principio che la limita per cui non sconfina nella violenza, nell’arbitrio, nella licenza. Il diritto è la regola con cui la forza deve autodisciplinarsi per determinare l’ordine che consente a una pluralità di individui di coesistere in una armonica unità, lo stato.
Lo stato ha un’origine storica in quanto si fonda sul processo di depurazione della violenza sino a che non si esprima la forza a seguito delle lotte tra i gruppi gentilizi ed etnici: chi detiene la forza deve affermare il principio di giustizia e ordine secondo i quali vengono regolati i rapporti tra vincitori e vinti. Il potere sovrano si genera dal potere del pater familias allorchè i gruppi familiari danno vita ad una superiore comunità che è governata da un unico potere sovrano.
Il principio che la forza debba essere assunta come energia-potere è ulteriormente precisato nella distinzione dei tipi di potere che sono 3. sono assoluti ma i primi 2 sono giusti mentre il terzo è ingiusto e legittima la resistenza attiva.
1. sovranità: è la forza che si manifesta tramite il diritto.
2. dominato: è il potere che ritrova nell’etica e nella religione i principi che lo limitano: si modella sul potere sovrano dei padri nei nuclei gentilizi delle società primitive.
3. tirannia: è il potere che non esprime alcuna regola o valore che lo limiti e lo disciplini. Non si fonda sulla forza ma si genera e si mantiene con la violenza. Tutto e tutti sono sottoposti all’arbitrio del potere.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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