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La storia per Machiavelli


Macchiavelli propende per una concezione naturalistica della storia, nel senso che il corso degli avvenimenti umani segue il ciclo naturale degli esseri viventi onde gli stati nascono, diventano potenti, decadono e poi muoiono per rinascere e ripercorrere le stesse fasi. Questo stesso movimento ciclico quale passaggio dall’una all’altra forma di governo, compiono le istituzioni.
La storia sovrasta gli uomini nel senso che gli uomini non riescono ad orientarla secondo i loro propositi. L’uomo e cioè il politico può inserirsi nel corso degli avvenimenti sfruttando le occasioni favorevoli e predisponendo gli opportuni mezzi per eliminare e ridurre al minimo i danni provocati dalle situazioni sfavorevoli.
Per inserirsi quale forza autonoma e determinante della storia il principe deve essere dotato di virtù: la virtù di Macchiavelli non indica la capacità dell’individuo di saper regolare i suoi comportamenti secondo le norme della morale ma l’assoluta concentrazione di tutte le sue energie sul fine proprio della politica, la conquista e la difesa del potere. Da tale concentrazione scaturisce la prudenza cioè la capacità di razionalizzare i propri comportamenti per indirizzarli al conseguimento del fine.
La virtù si contrappone alla fortuna che indica l’indeterminatezza propria del corso degli avvenimenti umani, che si sono sottratti al controllo degli uomini. La fortuna è connessa con la tendenza alla dispersione e al disordine che è una delle caratteristiche fondamentali della natura umana. La fortuna viene paragonata a un fiume il cui corso, non essendo regolato da opere di sistemazione degli argini distrugge le campagne e le città che attraversa. Se in tempo utile fossero stati eseguiti i lavori idonei tanta rovina sarebbe stata evitata. La virtù costituisce l’argine più efficace nei confronti del fiume impetuoso che scorre nella storia e che alla fine dilaga in quei paesi che per essere sforniti di virtù rappresentano lo sfogo di questa piena. Ciò è quello che accade all’Italia che al momento della piena si è trovata sprovvista degli argini efficaci.
La virtù può sempre contrastare la fortuna e a volte sottometterla. La politica è la possibilità dell’uomo virtuoso di farsi artefice della storia.

Nell’analisi macchiavellica la dinamica politica scaturisce dalla contrapposizione politica-morale, politica-religione, fortuna-virtù, necessità-libertà.
Il Principe è il codice dei tiranni, lo scritto che insegna come fondare e mantenere un governo assoluto.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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