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Lo Stato Leviatano di Hobbes 1588-1679


Fu testimone e partecipe delle drammatiche vicende che caratterizzano quel periodo della storia inglese: il conflitto tra Corona e Parlamento che culminò con la condanna a morte del re, la guerra civile ecc.
Il sentimento della sua vita fu la paura, insicurezza, timore delle avversità, rappresentato dalla guerra. Il vero problema era capire cosa provoca la guerra, che sembra connessa alla società e alle sue istituzioni.
Anche per lui la politica presuppone un riferimento al diritto o alla legge di natura con l’avvertenza che il concetto di natura deve essere definito con il metodo delle scienze fisico-matematiche. Queste sono pervenute a conclusioni sancite dall’unanime consenso dei dotti. Secondo questi criteri l’uomo al quale si riferisce la politica, deve essere concepito alla stessa stregua dei corpi studiati dalla fisica, sicchè come per i corpi fisici il movimento è la loro sostanziale determinazione, anche per l’uomo in quanto corpo il movimento è la sua essenza. L’uomo è un corpo dotato di moto vitale che inizia con la nascita e cessa con la morte, denominato moto volontario. Il moto volontario si genera nella tendenza di ogni uomo che si esprime nel desiderio e nell’avversione, il primo ci sospinge verso determinate cose, la seconda ce ne allontana. Il sentimento dell’amore si riferisce alle cose che noi desideriamo e il male a quelle che noi avversiamo. Il desiderio e l’avversione mantengono l’uomo in continuo movimento. Mentre per Aristotele la virtù si ottiene eliminando desiderio e avversione, per Hobbes la felicità consiste da un continuo movimento, dal passare da un desiderio all’altro, in quanto la soddisfazione del primo è la premessa per passare al secondo. Il desiderio dell’uomo comprende tutte le possibilità di godimento che potranno verificarsi in futuro. Le capacità dell’uomo hanno il solo scopo di procurargli i mezzi necessari per appagare i suoi desideri: esse sono il potere dell’uomo. Poter naturale si riferisce alle attitudini del corpo e della mente e strumentale quando acquisito grazie al continuo esercizio delle stesse facoltà.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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