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Il contesto normativo delle politiche comunitarie: il regolamento n. 1083/2006


Reg. 1083/2006: REGOLAMENTO GENERALE che contiene le metaregole di cui sopra.
-> art. 11: compartecipazione
-> art. 13: proporzionalità
-> art. 15: addizionalità (paragrafo 3)
-> art. 18: risorse disponibili (308 miliardi di euro per il Quadro Strategico Nazionale, QSN 2007-2013).

Regolamento n. 1083/2006

CONCENTRAZIONE: partendo dalla definizione delle risorse economiche come risorse scarse, il principio di concertazione vuole che esse siano concentrate su alcuni obiettivi particolari. La concentrazione può essere territoriale o relativa a una fascia della popolazione.
→ DECISIONE POLITICA SULLE PRIORITÁ, i cui criteri sono indicati già nel regolamento. Per esempio, in generale, è possibile destinare la maggior parte dei fondi ai cittadini con un reddito più basso, oppure a quelli che vivono in regioni disastrate, o ancora alle donne, ecc.

Nel caso particolare, le risorse sono suddivise in 3 obiettivi:

1) CONVERGENZA: circa il 75% delle risorse è concentrato su una fascia molto ristretta di popolazione, costituita da coloro che abitano nelle regioni in ritardo di sviluppo (art. 5), in base alla priorità assegnata alle regioni europee più povere → 1a priorità: creare COESIONE all’interno dell’Europa, destinando maggiori risorse ai Paesi più “malati”.

2) COMPETITIVITÁ REGIONALE E OCCUPAZIONE (art. 6) → fondi destinati a chi non rientra nella prima priorità.

3) COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA (intervento programmato a livello NUTS-3), destinata a comuni e enti di frontiera o separati da al massimo 150km di mare → il Sud Italia è interessata dall’obiettivo 1, il resto è obiettivo 2 e, in parte, obiettivo 3 (nelle zone di frontiera).

RIPARTIZIONE delle risorse:
- 81,54% alla convergenza, di cui 73,86% destinato alle regioni con il PIL più basso del 75% della media comunitaria;
- all’interno del 73,86%, il 23,22% va alle regioni povere che si trovano in uno Stato povero (art. 5: Stati che complessivamente hanno un reddito inferiore al 90% della media comunitaria)
- il 4,99% è assegnato alle regioni phasing out (= Sono in phasing out le regioni che sono uscite dall’obiettivo Convergenza per via dell’effetto statistico seguente all’ingresso dei Paesi dell’Est nell’UE; sono in phasing in le regioni che sarebbero comunque uscite dall’obiettivo Convergenza grazie ai loro miglioramenti.) (es: Basilicata);
- 15,95% al secondo obiettivo (competitività), di cui il 21,14% al sostegno transitorio in favore delle regioni phasing in (uscite dalla fase di phasing out, ma ancora non completamente assimilabili alle regioni interessate dall’obiettivo 2).

In termini assoluti:
- 252 miliardi all’obiettivo Convergenza;
- 177 miliardi alle regioni dell’obiettivo Convergenza tout court;
- 58 miliardi alle regioni Convergenza nei Paesi per i quali si attuano i progetti di Coesione;
- 12 miliardi alle regioni phasing out;
- 3 miliardi agli Stati membri usciti per via dell’effetto statistico;

- 49 miliardi all’obiettivo Competitività;
- 38 miliardi alle regioni Competitività tout court;
- 10 miliardi alle regioni phasing in;

- 7 miliardi all’obiettivo Cooperazione;
- 5,5 miliardi alle regioni Cooperazione transfrontaliera;
- 1,5 alle regioni Cooperazione transnazionale;
- 0,3 alle regioni Cooperazione transregionale (fra regioni dello stesso Paese)


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