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Riduzione delle fratture


Riduzione (vi si ricorre nel momento in cui dovessimo trovarci di fronte ad una frattura scomposta, nel caso di una frattura composta invece si passa direttamente all’immobilizzazione):

- Incruenta (per segmenti ossei particolarmente piccoli, come le falangi delle dita o dei piedi o anche per fratture di polso, si può ricorrere alla riduzione in estemporanea, cioè istantanea, immediata, cioè se siamo davanti a una frattura scomposta tirando da un lato e dall’altro sfruttando le forze elastiche dei muscoli e dei tendini i due frammenti vengono a riposizionarsi nella loro posizione originaria e quindi otteniamo la riduzione con  un meccanismo di trazione; parliamo di segmenti piccoli perché è un a manovra che è dolorosa anche se fatta in anestesia locale e quindi dobbiamo tenere presente che questa riduzione non si può eseguire in caso di ossa importanti come femore o tibia perché ci stanno dei muscoli che contratti si oppongono alle nostre manovre; possiamo inoltre eseguire una trazione transcheletrica  con  la quale che otteniamo una riduzione lenta e graduale nel tempo che può essere utilizzata in determinate sedi e in particolari tipi di fratture, è basata sempre su un principio di trazione e contro trazione dove però la trazione viene ad essere sfruttata applicando, previa anestesia locale, all’interno dell’osso un filo di trazione, che prende il nome di filo di Staimann, montato su un trapano elettrico e sparato rapidamente all’interno per cui il dolore è minimo, infatti in realtà è solo parzialmente incruenta però viene definita cruenta per differenziarla da quella chirurgica; questo filo può essere introdotto in sedi ben precise: c’è una sede per l’arto superiore che è il becco olecranico e tre sedi invece per l’arto inferiore che sonof i condili femorali, per cui si parla di trazione transcondiloidea, l’apofisi tibiale anteriore proprio sotto al ginocchio, per cui si parla di trazione transtibiale, e il calcagno, per cui si parla di trazione transcalcaneale. Una volta che questo filo viene ad essere introdotto viene fatto fuoriuscire dalla cute da un lato e dall’altro e su questo filo viene ad essere applicato un grosso semianello,che prende il nome di staffa,  a cui viene applicato un filo che, attraverso un sistema di carrucole particolari, termina in un peso, in pratica otteniamo una trazione lì dove abbiamo applicato il nostro filo di trazione. Accanto alla trazione dobbiamo avere una contro-trazione che si ottiene con  la restante parte del corpo che tira e piano piano i frammenti tendono a riallinearsi; se ho una frattura di gamba dove posso applicare questo filo di trazione affinchè questo sistema funzioni? Il filo di trazione va applicato nel frammento distale, quindi distalmente rispetto al focolaio di frattura infatti in questo caso va applicato a livello del calcagno)

- Cruenta o chirurgica (è il riposizionamento dei frammenti attraverso l’atto operatorio, oppure attraverso le mani come abbiamo visto in estemporanea, o ancora con appositi strumenti, pinze che consentono ai frammenti di ripristinare la configurazione anatomica iniziale)

Tratto da MALATTIE DELL'APPARATO LOCOMOTORE di Irene Mottareale
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