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Chi scrive contro la globalizzazione finanziaria


Esaminata la posizione da riccio del FMI culminata nella crisi argentina di fine secolo, ora possiamo in rassegna alcuni autori pro e altri contro la globalizzazione finanziaria.
Sugli autori contro, troviamo nuovamente gli scritti di Keynes e nuovamente Tobin con la sua tassa, ma anche le idee Stiglitz e di Bhagwati.

- Stiglitz è un economista premio nobel, teorico delle informazioni asimmetriche, dell'importanza del fatto che quando i mercati sono caratterizzati da una situazione informativa carente o addirittura asimmetrica (alcuni soggetti ne hanno di più altri meno, alcuni devono pagare per informarsi altri no) essi non funzionano o funzionano male, quindi lui è il teorico delle informazioni asimmetriche ed è quello che dimostra, ottenendo anche il premio nobel per questo, che la presenza di informazioni asimmetriche distorce il funzionamento ottimale (first test - dal libro di testo) dei mercati concorrenziali.
I prezzi delle attività finanziarie trasmettono informazioni e segnali sbagliati.
I prezzi sono uno strumento fondamentale per informare i soggetti economici, per farli scegliere e decidere ma se i prezzi danno segnali sbagliati, allora molte decisioni sono sbagliate.
Stiglitz quindi dimostra come molti aspetti patologici della globalizzazione finanziaria, i crolli, il panico, il contagio, il fatto che le banche cominciano a non bastare più per paura, cominciano a razionare il credito, a non finanziare gli investimenti delle imprese perché le stesse banche hanno paura.
Queste sono tutte patologie dei mercati mondiali alla cui base c'è una carenza informativa, uno squilibrio nella distribuzione delle informazioni.
Ci sono soggetti più potenti, più influenti che magari hanno delle informazioni rilevanti e il resto del mercato che non sa nulla su determinati fatti (esempio che una determinata banca sta per fallire).
Insomma: informazioni asimmetriche distorcono il buon funzionamento mercati; prezzi delle attività finanziarie trasmettono informazioni e segnali sbagliati; le patologie della finanza (crolli, panico, razionamento credito da parte delle banche per paura mancati finanziamenti) sono prodotte da informazioni asimmetriche (squilibrio nella distribuzione delle informazioni).

Bhagwati: è un economista abbastanza curioso, perché a differenza degli altri tre che in un certo senso sono "economisti di sinistra", interventisti, lui è un economista liberista, più conservatore, economista che ha sempre esaltato i vantaggi della libertà commerciale. È citato perché, pur essendo economista liberista (come i classici d'altra parte), egli dice attenzione perché la globalizzazione finanziaria (GF) non deve essere il far west, non deve essere l'esaltazione della de-regulation, non deve essere l'esaltazione del mercato sregolato, senza autorità e senza controllo. Quindi egli è sostenitore del fatto che il regime di globalizzazione finanziaria deve essere governato, richiede istituzioni e controllo che funzionino.
Da questo punto di vista, Bhagwati dice che è giusto essere ricci nel commercio, quindi tendenzialmente dogmatici, fideisti, avere una grande fiducia della globalizzazione reale (GR) quindi nella libertà commerciale ed è giusto invece essere più volpi che ricci nella globalizzazione finanziaria.
Il caso di Bhagwati è interessante perché è un economista che si pone su posizioni molto diverse rispetto all'altra linea di pensiero, quella keynesiana, essendo lui un economista di origine indiana molto favorevole alla libertà di commercio e alla specializzazione sulla base dei vantaggi comparati; tuttavia, capisce la differenza tra GF e GR e sottolinea nel suo messaggio il fatto che siamo ricci convinti che la GR con l'integrazione dei mercati in cui si scambiano merci è una cosa buona perché la concorrenza, lo scambio, l'integrazione favorisce migliore qualità, prezzi più bassi ecc, ma non siamo così sicuri, così convinti come il FMI è stato nel caso della GF, quindi agiamo come volpi (essere ricci nel commercio e in GR, volpi nella finanzia e in GF).
Anche Bhagwati, nonostante sia economia tradizionale e liberista, per certi versi scrive contro la GF dicendo che occorre trovare la "governance" della GF.

- Keynes: combattere eccessi speculativi + controlli. Capitali liberi minacciano equilibrio macroeconomico

- Tobin: tassare le transazioni finanziarie internazionali a breve termine per segmentare i mercati valutari.

Tratto da STORIA DELLA POLITICA ECONOMICA INTERNAZIONALE di Federica Palmigiano
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