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L’interazione faccia a faccia


Il rituale dell’interazione: Uno dei padri fondatori della sociologia, Emile Durkheim, nello studiare il fenomeno della vita religiosa sostiene che tutte le religioni hanno in comune almeno due elementi: un insieme di credenze e un insieme di riti. Le credenze sono degli stati di opinione, sono qualcosa in cui si crede; i riti sono invece dei comportamenti o dei modi di agire determinati rigidamente. Il contenuto di ogni credenza consiste in una distinzione profonda tra sacro e profano: si ha cioè una sfera sacra e una profana e ciò che è profano non può essere sacro, e viceversa -> lo può diventare, ma ci vuole una cerimonia adatta allo scopo. Il sacro è qualcosa di profondamente serio, rispettato, fuori dall’ordinario. Il profano è tutto ciò che non è sacro, è l'ordinario.
Il rituale non va visto in termini utilitaristici: nel rituale la forma è di fondamentale importanza e il rituale è un atto privo di scopo ma pieno di senso.

Secondo Durkheim, esiste una realtà sovra individuale che ha un potere su di noi: la società. La società può essere considerata come una comunità morale che sviluppa due forme di costrizioni: una è, appunto, di tipo morale, nel senso che la società prevede una serie di norme e valori condivisi, l'altra è di tipo cognitivo. Così come le religioni affermano che Dio è non solo esterno ma anche interno a noi, anche la società è interna a noi -> secondo Durkheim la società ha la priorità sull’individuo e costituisce una comunità morale che si esprime simbolicamente attraverso la vita religiosa. Durkheim, studiando le religioni totemiche, individua nella religione indiana due elementi fondamentali: il clan e il mana. Il clan rappresenta la società, il mana il Dio -> il totem è simbolo di entrambi, quindi società e Dio sono la stessa cosa.
Come è possibile riportare il tutto alle nostre società contemporanee? Secondo Durkheim si può considerare in maniera idealtipica un continuum tra due forme di società:
- solidarietà meccanica: la solidarietà tipica delle società primitive, la forza del gruppo è tanto ampia che l'individuo non emerge;
- solidarietà organica: la solidarietà tipica delle società contemporanee, nelle quali le persone sono disperse o separate dalla barriera della privacy e sottostanno a una divisione del lavoro tale per cui ognuno ha competenze e compiti diversi. In questo tipo di società l’importanza del gruppo è inferiore rispetto a quanto accade in quella meccanica; è importante l’individuo.

Ervin Goffman. Goffman invece studia i rituali della vita di tutti i giorni (Durkheim quelli della vita pubblica) la vita di tutti i giorni viene definita dal sociologo come una standardizzazione ottenuta attraverso il processo di socializzazione.
Goffman distingue due tipi di rituali della vita quotidiana:
- rituali della deferenza: rituali che manifestano al nostro interlocutore il nostro apprezzamento nei suoi riguardi;
- rituali del contegno: rituali che sono rivolti a noi stessi per mostrare agli altri partecipanti la nostra onorabilità e competenza interazionale.

Gli atti che compiamo per esprimere il nostro contegno sono talmente dati per scontati che è difficile vederli. La deferenza invece va guadagnata: non possiamo attribuircela da soli, ma occorre che siano gli altri a stabilire se ce la siamo meritata o meno.
Le due importanti forme di deferenza sono rappresentate dai «rituali di discrezione» e dai «rituali di presentazione» (ricordano i rituali positivi e negativi di Durkheim).
- I rituali di discrezione sono quelli che implicano una serie di proscrizioni, ovvero ci dicono quello che non bisogna fare: implicano quelle forme di deferenza per cui gli individui devono evitare di invadere e violare la «sfera sacrale» attorno all’individuo;
- I rituali di presentazione consistono in una serie di prescrizioni, ovvero ci «ordinano» di fare qualcosa: sono quelli mediante i quali l’individuo rende testimonianza al destinatario del modo in cui lo considera e lo tratterà nell’imminente interazione. I rituali di presentazione costellano tutta la nostra attività rituale nella vita quotidiana e si presentano in molteplici forme:

• Rituali di ratifica: sono eseguiti per e verso una persona che ha modificato in qualche modo il proprio status, le proprie relazioni, l’aspetto, il rango, i titoli, insomma la sua prospettica e direzione nella vita -> mostriamo a questa persona che riconosciamo il mutamento avvenuto e lo ratifichiamo. Es. quando facciamo le condoglianze o quando ci congratuliamo con un amico che si è laureato.
• Rituali di accesso: uno degli esempi più comuni di rituale positivo, sono i saluti con cui si dà inizio e si termina una breve interazione. Es. Ciao!
Violazioni e riparazioni rituali. È molto semplice violare lo spazio personale di una persona, ed è ancora più semplice nell’ambito dei rituali di discrezione, la cui scorretta esecuzione comporta una vera e propria violazione dell’individuo e dei suoi territori. Le possibilità di profanazione sono sempre dietro l’angolo ma prima di esaminarle dobbiamo vedere cosa intendiamo quando parliamo dei territori del self, territori continuamente esposti alla minaccia di violazioni e profanazioni da parte di altri individui -> Tipi di territorio:
o lo spazio personale: è una sorta di bolla che circonda l’individuo la cui intrusione da parte di altri genera un notevole fastidio.
o la nicchia: spazio che un individuo occupa temporaneamente; mentre lo spazio personale viaggia con l’individuo, la nicchia non lo segue (es. posto a sedere sul pullman).
o lo spazio d’uso: è un territorio che ogni individuo può rivendicare per una necessità strumentale; spazio che serve a compiere un'azione.
o il turno: si tratta dell’ordine in cui, in una situazione specifica, un rivendicante riceve rispetto agli altri un bene di qualche tipo (es. entra prima chi ha il pass); ordine rispetto all'uso di un bene.
o la guaina: corrisponde alla pelle e ai nostri vestiti; il corpo e la sua guaina sono segmentati in maniera differente (un conto è toccare il gomito di una donna, un conto è toccarle il seno).
o la riserva di possesso: si tratta di quell’insieme di oggetti che può venire identificato con il sé e che sta per il possessore (es. effetti personali, giacca che abbiamo lasciato su una sedia per indicare il nostro posto); effetti personali.
o la riserva di informazione: è quel controllo che l’individuo esercita su un insieme di fatti che lo riguardano quando è insieme ad altri (la nostra privacy); es. frugare nella borsa di una persona, o la banale domanda “a cosa stai pensando?”.
o la riserva conversazionale: è la pretesa rivendicata da ciascuno di controllare chi può invitarlo alla conversazione e il momento in cui può essere invitato a farlo; è anche il diritto di un gruppo di individui ad iniziare una conversazione e proteggerla da estranei; proteggere le proprie conversazioni, decidere chi può parteciparvi.

Le marche sono dei contrassegni che indicano che “lì” c’è un territorio -> tipi di marca:
centrali: es. la giacca segnaposto.
di confine: es. bracciolo della poltroncina del cinema.
incorporate: es. marcare un oggetto per rivendicarlo come parte del mio territorio (Es. firmare un libro).

Tipi di violazione:
la posizione: si ha quando si colloca il proprio corpo vicino a una determinata area; es. sistema delle distanze di sicurezza vigente nel caso delle caste indiane, dove la portata della contaminazione dipende dalla distanza sociale tra le caste; dove sono nello spazio.
il tocco: il nostro corpo può toccare e quindi violare il corpo di altre persone; il caso estremo è rappresentato dalla violenza sessuale; toccare fisicamente qualcuno.
la penetrazione visiva: è la violazione dello spazio altrui perpetrata con lo sguardo, considerata particolarmente negativa; fissare le persone. Simmel si concentra sulla centralità dello sguardo e sul suo rapporto con la sfera dell’intimità. Il corpo o anche lo sguardo può profanare la sfera di intimità dei corpi altrui pregiudicandone la privacy.
la penetrazione sonora: si ha quando il nostro spazio viene invaso da suoni, grida, urli; rumori intorno a noi.
la penetrazione conversazionale: si verifica quando qualcuno si rivolge a una persona che non conosce importunandola; infilarsi nei discorsi altrui.
le secrezioni corporee: in questo caso possiamo trovare 4 tipi di contaminazione: mediante secrezioni che contaminano direttamente (Es. saliva); mediante odori (es. puzza di sudore sul pullman); calore del corpo di un altro (palestra).

Il ruolo di contaminante e quello di contaminato possono coincidere in una stessa persona; in questo caso avremo dei casi di auto contaminazione. Ci sono tre categorie principali di auto contaminazione:
• il caso in cui ci si sporca da soli.
• casi di auto degradazione in cui un individuo si contamina volontariamente con le impurità degli altri (es. papa che lava e bacia i piedi).
• rinuncia al controllo della propria privacy (es. ubriacarsi e scoppiare in lacrime di fronte ad altre persone).

Riparazioni: giustificazioni, scuse, richieste, spiegazioni che costituiscono il materiale usato per riparare a una potenziale rottura del normale andamento dell’interazione. Lo scambio di riparazione avviene attraverso un balletto rituale che ha tratti molto simili ad una conversazione dove ognuno ha un turno di parole. La riparazione e l’accettazione possono essere attuate mediante gesti e azioni, senza che vi sia uso del registro linguistico, spesso un cenno del capo o un sorriso possono assolvere alla funzione di riparazione. Lo scambio di riparazione può offrire lo schema per alcuni tipi di riparazione particolari • es. scherzare sulla situazione, dare vita a una serie di giochi verbali come le freddure.

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