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La denominazione della Divina Commedia

L'opera principale di Dante non ha ricevuto con sicurezza un titolo dall'autore, ma è probabile che nell'intenzione di Dante la denominazione fosse Commedia. L'aggettivo Divina sarà poi aggiunto in molte edizioni moderne, e allude al tema dell'opera, che è di argomento divino. La questione del titolo è comunque congiunta a quella del genere letterario. Nel De Vulgari eloquentia, la commedia è l'unico genere in cui sia riconosciuto il diritto di spaziare tra più registri stilistici.

Secondo Boccaccio, Dante avrebbe cominciato a scrivere il poema a Firenze, prima dell'esilio. Tale ipotesi è ora respinta dagli studiosi, e si può considerare che Dante abbia ultimato l'Inferno nel 1308-1309, il Purgatorio nel 1312, e il Paradiso nel 1316.

Secondo la concezione cristiana medievale, l'intera vicenda terrena è una figura del destino eterno, esattamente come nel poeta di Dante. I protagonisti del poema hanno un significato allegorico non perchè alludono ad altro, ma al contrario perchè realizzano pienamente se stessi nell'aldilà. Per loro il mondo terreno è stato figura di quello ultraterreno (di dannazione o salvezza).

Tratto da LA SCRITTURA E L'INTERPRETAZIONE I di Domenico Valenza
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Dettagli appunto:

  • Autore: Domenico Valenza
  • Università: Università degli Studi di Catania
  • Facoltà: Lettere e Filosofia
  • Corso: Lettere
  • Esame: Letteratura italiana
  • Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volumi 1-5
  • Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
  • Editore: Palumbo, Palermo
  • Anno pubblicazione: 1998

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