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Caratteristiche della carta topografica italiana

La carta topografica d’Italia è stata costruita dall’Istituto Geografico Militare Italiano (IGMI o più semplicemente IGM) costituito nel 1872 con il compito di svolgere lavori topografici e geodetici per i bisogni dello Stato. Ovviamente c’è sempre stata la necessità di aggiornamento, interrotto durante il periodo delle due guerre mondiali.
La Francia fu il primo stato ad avere una carta nazionale con proiezione cilindrica trasversa di Cassini de Thury. L’Italia post unificazione costruì ex novo la carta topografica nazionale affidando il compito all’IGM, che nel 1942 adottò la proiezione cilindrica inversa di Gauss, che non è inquadrata in un reticolato geografico di longitudine e latitudine ma in un reticolato cartesiano chilometrico.
Con l’introduzione nella costruzione delle carte della aerofotogrammetria si è rivoluzionato il sistema, consentendo la conoscenza di tutto il territorio nazionale e aggiornamenti della cartografia di base. L’ aerofotogrammetria consiste nell’esecuzione di fotogrammi scattati da aerei e nella loro restituzione per mezzo di speciali strumenti. Dall’aereo si effettua una serie di fotografie che in parte si sovrappongono. È sempre però necessario compiere delle ricognizioni a terra allo scopo di individuare oggetti non chiaramente identificabili e distinguibili nella fotografia o di raccogliere informazioni. La foto offre un’immagine suggestiva della città e più efficace della pianta che però fornisce informazioni e dati e indica vie e piazze.
Nella cartografia italiana l’origine della latitudine è l’Equatore e della longitudine il Meridiano di Roma Monte Mario. Esso dista dal meridiano di Greenwich quasi 13 gradi.

Tratto da CARTOGRAFIA di Gabriella Galbiati
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