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Aterosclerosi e trombosi

Aterosclerosi e trombosi


C’è un danno endoteliale iniziale, l’accorrere di monociti, di lipidi, di macrofagi; si formano le cellule grassose sotto l’intima, e si occlude la proliferazione delle cellule muscolari, e poi si ha l’aggregazione piastrinica che forma il trombo vero e proprio.

Questa placca può o occludere tutto il lume del vaso (trombo occlusivo), oppure resta la placca e da qui si possono staccare dei frammenti che vanno ad embolizzare territori a valle.
Nel momento in cui si staccano sono pericolosi perché appunto vanno ad embolizzare, ma nel momento in cui c’è l’aggregazione piastrinica e non viene effettuata alcuna prevenzione, questa placca, questa aggregazione piastrinica si estende  e può determinare un trombo occlusivo.

Qual’è il danno delle cellule endoteliali quando arrivano monociti, macrofagi, etc?
Si ha la formazione di radicali liberi che sono elettroni spaiati. Essi quando non vengono eliminati sono estremamente tossici perché portano al danno delle membrane cellulari in quanto determinano la perossidazione dei lipidi.
Ma danneggiandosi le membrane si altera anche tutto quello che è il metabolismo della cellula stessa.

Con l’alterata permeabilità della membrana cellulare si ha la perdita della funzione della pompa sodio-potassio (che serve a stabilire il giusto gradiente osmotico-cellulare), con il richiamo di acqua da parte della cellula ed il conseguente formarsi del cosiddetto edema citotossico, che porta a morte cellulare.

I radicali liberi portano anche ad un aumento di calcio nella cellula, determinando l’attivazione degli amminoacidi eccitatori, del glutammato.
Nel momento in cui c’è il glutammato che va ad agire sui suoi recettori, si ha quello che è il meccanismo dell’eccito-tossicità, per cui si favorisce ulteriore entrata di calcio all’interno della cellula: il calcio viene liberato dal terminale presinaptico, determina la formazione di glutammato, il glutammato agisce sui recettori MDE postsinaptici che facilitano l’ingresso del calcio all’interno della cellula.
Il calcio determina una rivoluzione all’interno della cellula  per cui favorisce la distruzione della cellula stessa.

Tratto da NEUROLOGIA di Irene Mottareale
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