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James Mish’Alani: duty, obbligation e ought

JAMES MISH’ALANI: DUTY, OBBLIGATION E OUGHT


È uno studioso indiano che studia in Inghilterra. Egli pubblica un lavoro in cui distingue il significato di tre termini (1966):

Duty (ci sono due modi diversi in cui si usa): 
- quando qualcuno ha il dovere di fare qualcosa in un determinato momento
- quanto si elencano i doveri che qualcuno ha in determinate circostanze in virtù della situazione nella quale egli si trova. Sono qualcosa di simile a quello che Cicerone definiva officia: doveri che ineriscono alle funzioni che il cittadino romano svolgeva (doveri di natura deontica). 
Per es. il professore ha il dovere di fare esami solo in virtù del fatto che è professore.
Viene chiamato anche dovere pragmatico: dovere che si ha nella prassi (che deriva da poteri). Oltre a imporre dei divieti impongono anche degli obblighi previsti dall’ordinamento giuridico. 
I doveri pragmatici possono essere violati in 3 modi:
1. violazione eidetica: per es. si decade dalla carica di professore
2. violazione classica (semplice, deontica): non si adempie al compito, per es. il professore che per non procedere ad esaminare i suoi studenti non si presenta all’esame (egli non adempie puntualmente al suo dovere istituzionale e potrà incorrere in sanzioni per questo motivo)
3. violazione anankastica: per es. non si registrano in maniera corretta i voti (non si firma in modo di rendere tutti i voti invalidi)

Obligation: viene generata quando due parti entrano in una particolare relazione tra di loro e questa relazione comporta che una parte acquisisca dei diritti nei confronti dell’altra. Dovere che si genera quando si promette qualcosa a qualcuno. 
Differenze tra obligation e duty: gli obblighi sono personali, i doveri appartengono a quella persona in quanto entità istituzionale (perché ricopre quel ruolo). I doveri devono essere adempiuti con particolari modelli di azione, gli obblighi no.  

Ought: ha la funzione di marcare l’esistenza di un dovere, cioè ha funzione meramente descrittiva, non si trova in nessun enunciato che ponga obblighi o doveri, serve solo a mostrare che c’è un obbligo o un dovere. 

Tratto da FILOSOFIA DEL DIRITTO di Francesca Morandi
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