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Armonia prestabilita in Leibniz. Conio di "ottimismo"



L’armonia prestabilita: ogni percezione di una singola monade è armonizzata non solo con le percezioni ad essa precedenti o susseguenti, ma anche con quelle di tutte le altre monadi. È questa una conseguenza della legge di sviluppo che Dio ha dato a ciascuna monade così che si armonizzasse perfettamente con tutte le altre. È per questo motivo che non si può non affermare che Dio abbia creato il migliore dei mondi possibili. Nonostante anzi proprio in virtù del fatto che in Dio sono contenuti tutti i mondi possibili, egli in quanto infinità bontà è stato moralmente necessitato a creare il migliore. È in questo modo che Leibniz risolve anche il problema della teodicea (theos Dio - dikaios Giusto) spiegando anche la presenza del male nel mondo. Dio vuole infatti che si realizzi un equilibrio tra bene e male dove vi sia la massima quantità di bene con la minima quantità di male dal momento che una minima quantità di male sia inevitabile in un mondo finito. Il male metafisico è allora soltanto un concetto negativo che esplica lo scarto tra Creatore e creato; se così non fosse non fosse il creato coinciderebbe con Dio stesso. Anche il male morale nasce da un’imperfezione dell’uomo: le percezioni umane tendono alla perfezione ma non sono in grado di raggiungere quella chiarezza e distinzione propria di Dio rimanendo quindi nell’oscurità che sta all’origine di ogni errore e peccato. Questa tesi del miglior mondo possibile venne definita da un contemporaneo do Leibniz come ottimismo, neologismo che ebbe molta fortuna.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA di Carlo Cilia
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