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Criterio probabilistico e criterio della sussunzione del medico legale


Perché un determinato antecedente lesivo sia considerato “causa” dello specifico evento dannoso, dovrà riconoscersi che questo possa effettivamente inquadrarsi tra le conseguenze “normali ed ordinarie” dell’antecedente lesivo, ponendosi, quindi, nell’ambito delle regolari o normali linee di sviluppo della serie causale, secondo un serio e ragionevole criterio di probabilità scientifica, pur in difetto di certezza assoluta.
Si comprende allora che nella pratica provare il nesso causale significa il più delle volte accertare quali siano l’etiologia e la patogenesi dell’esito dannoso in discussione, avuto riguardo delle leggi scientifiche.
La “sussunzione” si riferisce dunque all’attività svolta dal consulente medico-legale in materia di valutazione del nesso causale, per la quale si riconosce ammissibile dal punto di vista scientifico che un determinato antecedente venga considerato responsabile di un dato evento di danno: si ammette che esistono codificate leggi scientifiche che consentono di attribuire a quel determinato antecedente il prodursi di quella determinata conseguenza.
In definitiva, la conclusione dell’indagine peritale in merito alla valutazione del nesso causale non potrà che portare che ad una sola delle risposte seguenti:
a. il nesso causale esiste con assoluta certezza;
b. il nesso causale è altamente probabile;
c. il nesso causale non esiste;
d. il nesso causale non è dimostrabile.

Tratto da MEDICINA LEGALE di Stefano Civitelli
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