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La mobilità dei ricercatori


È una delle caratteristiche della professione, con effetti positivi sulla creazione (arricchimento) e diffusione (stimolo alla capacità innovativa del Paese di destinazione) delle conoscenze. Il Paese d’origine perde capitale umano, ma è compensato dalle competenze al suo ritorno.
La mobilità non è solo tra Paesi e regioni, ma anche tra settori (dall’università all’industria e viceversa) e tra occupazioni (dall’attività di ricerca a quella commerciale in un’impresa. Es.: un docente che si trasferisce in un’impresa può dare un apporto teorico decisivo su cui basare i processi innovativi).

Tratto da TECNOLOGIA, PRODUZIONE E INNOVAZIONE di Moreno Marcucci
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