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Sport, disabilità identità: una ricerca nella realtà biellese.

Il presente elaborato nasce da un’esperienza di volontariato e cerca di approfondire i benefici fisici, umani e relazionali che l’attività sportiva può avere per degli atleti con disabilità intellettiva - relazionale. La tesi è composta da alcuni capitoli introduttivi teorici, da cui si è preso spunto per strutturare la successiva ricerca.
In particolare nel primo capitolo viene descritto il percorso storico del concetto di disabilità: dalle prime visioni di inizio secolo fino al modello biopsicosociale più in accordo con l’attuale “Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute”. Il secondo si concentra invece sul tema dell’identità, presentando un parallelismo sul suo sviluppo in soggetti normodotati e in persone disabili. Definendo il concetto di sé attraverso quattro costrutti, significativi anche nell’attività sportiva: la competenza percepita, l’accettazione sociale, l’immagine del corpo e l’autostima. Nei capitoli centrali invece viene affrontato il tema dello sport presentando: in un capitolo una panoramica della situazione italiana e nell’altro le implicazioni, i benefici e i limiti intriseci all’attività sportiva. Per quanto riguarda la ricerca essa è stata svolta presso la “Polisportiva Handicap Biellese” e ha come obiettivo quello di capire il ruolo dello sport nella disabilità, in particolare l’influenza che esso ha nella costruzione dell’identità di una persona con disabilità.
Infine si conclude con delle riflessioni maturate nel corso dello studio, idee e prospettive future che sarebbe interessante approfondire. Alcune sono più connesse con la realtà biellese, altre si riferiscono a delle ipotetiche linee guida che potrebbero aiutare nella scelta della disciplina, altre ancora specifiche su argomenti sportivi quali le dinamiche di squadra e l’aspetto della competizione.

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7 INTRODUZIONE L’idea di questo lavoro nasce da un’esperienza di volontariato che da tre anni sto portando avanti con la Polisportiva Handicap Biellese come assistente sportiva. Pratico tennis da diversi anni e affiancare una maestra nell’allenamento di persone con disabilità intellettiva mi ha permesso di dare un senso al percorso sportivo intrapreso e di apprendere maggiori nozioni rispetto a questo sport. Gli studi universitari mi hanno inoltre fornito lenti nuove attraverso cui osservare l’esperienza, incrementando il desiderio di andare oltre al semplice allenamento sportivo. In questi anni è così accresciuta in me l’esigenza di approfondire ulteriormente queste tematiche e di soffermarmi sui benefici fisici, umani e relazionali che questo tipo di attività concorre a determinare negli atleti, sul senso che può avere per loro, sui limiti che possono incontrare e sui successi che riescono ad ottenere. Partendo da queste riflessioni maturate, ho pensato che l’elaborato finale potesse essere un’occasione per cercare risposte ai miei dubbi e per dare una valenza scientifica al percorso intrapreso. L’obiettivo che ha accompagnato il mio lavoro è stato capire il ruolo dello sport nella disabilità, in particolare indagando i suoi benefici e limiti e soffermandosi sulle influenze che questo può avere nella costruzione dell’identità di una persona disabile. L’elaborato è composto da alcuni capitoli introduttivi con un taglio prettamente teorico su disabilità, identità e sport; argomenti centrali da cui ho preso spunto per strutturare la ricerca presentata poi nei capitoli successivi. In particolare nel primo capitolo viene descritto il percorso storico del concetto di disabilità: dalle prime visioni di inizio secolo fino ad arrivare al modello biopsicosociale piø in accordo con l’attuale “Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute”. In questo modello i concetti di salute e malattia sono visti in una relazione circolare e l’individuo è riconosciuto come il risultato tra la sua condizione di salute, i fattori personali e le circostanze ambientali in cui vive. Pertanto ci si è soffermati su alcuni degli aspetti che coinvolgono totalmente l’esistenza di una persona: la qualità della vita, il benessere e le relazioni interpersonali che instauriamo. Infine, ho scelto di presentare alcune espressioni che può avere la disabilità, descrivendo in particolare quelle degli atleti che hanno preso parte alla ricerca.

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Informazioni tesi

  Autore: Annalisa Cerrone
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia Clinica e di Comunità
  Relatore: Letizia Maria Elvira Martinengo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 309

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Parole chiave

sport
identità
disabilità
disabilità intellettiva
benefici sportivi
disabilità relazionale

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