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Definizione di Teoria dei costi transattivi

Sotto la definizione di costi transattivi vengono indicati, nel campo dell’ EAL, tre tipi di costi: costi di ricerca, costi di esecuzione e costi di negoziazione.
I primi, i costi di ricerca, tendono ad essere più alti per beni e servizi specializzati e bassi per beni e servizi comuni (sarà più facile trovare un ferramenta per comprare un cacciavite piuttosto che un’enoteca dove acquistare una bottiglia di un vino pregiato e rarissimo).
I costi di esecuzione, sono connessi al tempo necessario per l’esecuzione, appunto, di un accordo o alla sua particolare complessità, poiché nel caso in cui l’esecuzione richiedesse o un periodo di tempo prolungato o l’espletamento di una serie di operazioni preliminari o contemporanee all’esecuzione, sorgerebbe la necessità per le controparti di sorvegliarsi reciprocamente per assicurarsi che gli accordi vengano effettivamente rispettati.
I più importanti infine, i costi di negoziazione, sono collegati innanzitutto al grado di informazione posseduto dalle parti rispetto alla titolarità dei diritti oggetto di trattativa, rispetto ai difetti della cosa, e rispetto alla conoscenza dei reciproci valori limite.
Un altro elemento che influisce sulla negoziazione è il numero dei soggetti coinvolti: al loro aumentare, aumentano i costi della trattativa. Anche l’ostilità fra le parti o il comportamento irragionevole possono nuocere in maniera grave alla conclusione di un accordo (per es. in caso di divorzio) a causa del prolungarsi o del complicarsi della trattativa.
Ultima ipotesi di costo di negoziazione è infine il cd. “comportamento strategico”, con cui per es. ciascuna parte cerca di anticipare quanto il proprio opponente concederà, come avviene per es. nel dilemma del prigioniero, esempio tipico con cui sui libri di testo si suole introdurre la teoria dei giochi.

di Alfredo Di Lorenzo