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Definizione di Comportamentismo

Corrente teorica della psicologia sociale nata all’inizio del ‘900 con i lavori di Pavlov prima, di Skinner e Watson poi. Il comportamentismo si forma nel clima socio-culturale degli Stati Uniti e intende rispondere alle esigenze delle scienze psicologiche di accreditarsi come scienza degna di validità al pari di quelle tradizionali.
Per il comportamentismo l’individuo alla nascita è una tabula rasa sulla quale le influenze ambientali (gli stimoli) hanno la possibilità di incidere qualsiasi informazione, conoscenza e comportamento. Divengono così fondamentali per il successo individuale le condizioni del contesto fisico e sociale (evidente il richiamo all’ideologia del successo e del sogno americano che inizia ad affermarsi in quegli anni di crescente sviluppo economico negli Usa).
Allontanandosi dalla ricerca degli elementi della vita psichica e dai contenuti mentalistici, oggetto di studio del comportamentismo divengono le condizioni obiettive, l’insieme di stimoli che generano un comportamento, ossia il processo di apprendimento: il comportamento e la sua acquisizione, infatti, sono ricondotto ad una catena causale di stimoli esterni e risposte, osservabili e misurabili. Si afferma, così, il modello lineare S-R (stimolo – risposta) e il metodo sperimentale come strumenti analitici per la comprensione dei comportamenti e degli individui.
All’interno del paradigma comportamentista, tutte le azioni sono riducibili a meccanismi di base di tipo associativo, sia che si tratti di associazione tra due stimoli e una risposta (condizionamento classico degli studi di Pavlov), sia che riguardi rinforzi di comportamenti operanti casualmente (condizionamento operante di Skinner).
Successivamente gli studi di Bandura (teoria dell’apprendimento sociale) e Dollard hanno cerato di superare le critiche rivolte all’elementarismo del comportamentismo che spiegava l’intersezione tra processi psicologici e processi sociali senza alcuna considerazione riguardo i sentimenti, le percezioni e le opinioni (ossia gli stati emotivi e cognitivi). I due autori cercarono di riconsiderare all’interno della connessione stimolo (ambiente) e risposta (comportamento) le variabili intervenienti e la mediazione dell’individuo nella decodifica degli stimoli: il modello lineare viene così ridefinito come S-O (organismo)-R.
Oggi l’approccio comportamentista è molto utilizzato per l’analisi della formazione e la modifica degli atteggiamenti a seguito dell’esposizione televisiva (si vedano gli studi di Bandura).