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Definizione di Ceto

Il concetto di ceto entra in sociologia con l’analisi della stratificazione sociale di M. Weber. Egli ritiene, a differenza dell’approccio marxista, che le disuguaglianze sociali non siano riconducibili solo alla proprietà dei mezzi di produzione ma anche alle risorse culturali e politiche.

Il ceto rimanda così a differenze culturali e non economiche: ossia definisce una collettività di individui che condivide stessi modelli e risorse culturali, un comune stile di vita (preferenze e gusti) e un senso di appartenenza. I ceti sono stratificati in ogni società secondo lo status di prestigio che godono in seno alla società stessa.
In altre parole, per Weber il ceto è la dimensione di un gruppo che è condizionata da una valutazione sociale dell’onore legato a una qualche qualità comune del gruppo stesso (lo status, il prestigio).

Secondo Weber è proprio lo status relativo al ceto che consente ad un individuo di sviluppare un senso di appartenenza ad un gruppo e di considerarlo in relazione ad altri gruppi.

Secondo la teoria di Weber non è possibile affermare che esiste sempre una coincidenza fra la ricchezza (la classe) e il prestigio (il ceto): un esempio sono oggi i nuovi ricchi, i quali hanno accumulato ricchezza attraverso un’attività, la speculazione finanziaria, alla quale è legata una valutazione sociale affatto positiva.