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Definizione di Sui generis (Società)

Solitamente, nel linguaggio comune, la formula latina "sui generis" definisce una persona, un fatto, un oggetto o un atteggiamento che si distingue dalla media per via delle sue caratteristiche particolari, appunto non corrispondenti alla media dei suoi membri (solitamente tali caratteristiche sono connotate positivamente).
Tuttavia nelle scienze sociali, e specialmente in sociologia, la forma latina "sui generis" (che può essere tradotto in italiano con la formula "di un genere tutto suo") ha una sfumatura di significato più complessa. Il concetto è stato introdotto da Durkheim per definire quanto considera la caratteristica principale della dimensione sociale di una collettività. Secondo il sociologo francese, infatti, la società è una realtà sui generis, ossia che ha un carattere proprio differente dalla somma delle sue parti (gli individui) e si impone ai suoi membri attraverso le sue istituzioni, trascendendoli e ricomprendendoli. Tale significato è al centro della nascita della sociologia, in quanto i fenomeni sociali non sono più visti come l'aggregarsi di processi psicologici individuali, ma fenomeni con caratteristiche proprie e differenti da quelli dei singoli membri, i quali trascendono e si impongono a questi ultimi.
Il concetto verrà poi ripreso non solo negli studi sociologici successivi, ma anche in ambito della psicologia sociale con il concetto di "campo" introdotto da Kurt Lewin.