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Definizione di Caraita

Dall’ebraico karaim, cioè “uomini della scrittura”. Setta ebraica fondata nell’VIII secolo a Babilonia da Anan Ben David, che raccoglieva gruppi che si opponevano alla tradizione rabbinica, inclusi quanti restavano dei Sadducei, setta del II secolo di simili tradizioni. In origine gli Ananiti, come furono inizialmente chiamati, accolsero gli insegnamenti di Anan sulla Torah e sulla trasmigrazione delle anime, alcune pratiche ascetiche, come evitare la carne ed il vino in segno di lutto per Sion, e l’opposizione ai medici, dal momento che solo Dio può guarire gli infermi. Anan ordinò ai suoi di analizzare attentamente le Scritture e di non affidarsi solamente alle sue opinioni. Nel corso del tempo i Caraiti modificarono questi orientamenti arrivando a criticare alcune opinioni di Anan. Mantennero, tuttavia la sua interpretazione dell’Antico Testamento ed il rifiuto della Torah orale, e furono talvolta più rigidi dll’ebraismo ortodosso nell’attuazione della legge biblica. Perciò di Shabbat non uscivano di casa, non tenevano il fuoco acceso in casa e proibivano i rapporti sessuali. La loro polemica portò ad un rinnovato interesse per l’ebraico biblico e per il lavoro testuale dei masoreti. Saadiah Gaon scrisse moltissimo contro le credenze e le pratiche degli Ananiti-Caraiti. Maimonide contribuì a sradicare il caraismo dall’Egitto, dove era una forza primaria, ma fu generalmente conciliante coi Caraiti, permettendo loro perfino di circoncidere i figli di sabato. A sua volta il caraismo, nel formulare i suoi propri codici di legge, mutuò molti elementi dall’ebraismo ortodosso. Abraham Firkovich, un Caraita del XIX secolo, sosteneva che i caraiti erano un gruppo etnico distinto dagli ebrei, che non avevano avuto nessun ruolo nell’uccisione di Gesù. Questo portò all’emancipazione dei caraiti russi del 1863. I caraiti scamparono alla persecuzione nazista, poiché questi stessi li considerarono razzialmente diversi dagli ebrei. Oggi sono rimaste solo poche migliaia di caraiti, la maggior parte dei quali vive in Israele, dove gestiscono in piena autonomia i loro affari religiosi.

di Dino Fabbrini