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Il Parlamento approva la Riforma Dini

8 agosto 1995

Il Parlamento approva la legge n. 335 la cui rubrica è "Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare", nota come riforma Dini. Essa ha quattro obiettivi: commisurare i trattamenti alla contribuzione, stabilizzare il rapporto fra spesa pensionistica e PIL, armonizzare gli ordinamenti, agevolare le forme pensionistiche complementari. Quest'ultimo obiettivo viene perseguito con un ulteriore abbassamento dell'imposizione sul risparmio a loro destinato.La stabilizzazione del rapporto fra spesa per pensioni e PIL è assicurata dall'attribuzione al Governo della facoltà di modificare i parametri di calcolo delle prestazioni. Le pensioni sono commisurate ai contributi attraverso il ritorno al metodo di calcolo contributivo che, grazie ad un legame di natura attuariale fra prestazioni e contributi, permette di rendere flessibile l'età di pensionamento senza pregiudicare l'equità (attuariale) del sistema previdenziale. Secondo la riforma Dini ci si può ritirare in un'età compresa fra i 57 e i 65 anni (e con 5 anni di contribuzione minima) purché l'importo della pensione superi un minimo prestabilito. Chi ha 40 anni di contribuzione può ritirarsi a qualsiasi età.

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