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Crollano le azioni Ferruzzi e Montedison

1 febbraio 1988

La reazione degli azionisti alla cosiddetta "operazione Filodrammatici", il progetto di ristrutturazione del Gruppo Ferruzzi e della Montedison messo a punto da Cuccia e Gardini, è decisamente negativa. Fin dall'apertura di Piazza Affari iniziano a piovere ordini di vendita di tutti i titoli del gruppo. Solo nella mattinata le azioni della Montedison registrano un calo del 6,7%, quelle della Meta dell'8,5% e quelle della Ferruzzi Agricola del 3,9%, mentre i titoli della Silos crollano in breve tempo alla metà del loro valore. Inoltre, il crollo dei titoli delle società nell'orbita del Gruppo Ferruzzi sta trascinando al ribasso tutto il listino. Le contromosse di Gardini non si fanno attendere, infatti i suoi agenti di cambio iniziano a spendere immediatamente somme consistenti di denaro per fronteggiare l'azione dei ribassisti, senza però risolvere la situazione a favore del gruppo. A questo punto gli agenti di cambio della Borsa di Milano, travolti da queste ondate di vendite, chiedono al presidente della Consob Franco Piga, l'unico ad aver visto le carte del piano di Cuccia e di Gardini già da tre giorni, di sospendere le trattative, ricevendo però un secco rifiuto. La decisione di Piga è motivata innanzitutto dal fatto che una eventuale sospensione dei titoli da una Borsa è una soluzione straordinaria e poi anche per non essere accusato, come lo era stato i giorni successivi al "lunedì nero" americano, di eccessivo dirigismo.

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