Riconoscersi come spazio unico di crescita, sviluppo e creatività?
Questo è l’obiettivo dell’Europa di oggi, che punta a coinvolgere i settori della cultura in modo più deciso nei suoi progetti.
Lo scopo è quello di stimolare nuove competenze nei giovani studenti, che si troveranno a dover gestire molte sfide nei prossimi anni.
“Dovremmo poter formare dei profili basati su un approccio interdisciplinare e internazionale che integri metodologie pedagogiche innovative e competenze tecnologiche”, ha spiegato Mariya Gabriel, commissaria per la Cultura, l’Istruzione e l’Innovazione al Summit europeo dell’università e della cultura.

Tutto questo come si traduce nel concreto?
Con una serie di progetti e linee guida che si affidano ad un approccio STEAM, acronimo che sta ad indicare le discipline tecniche, matematiche e scientifiche unite all’ambito artistico.
“Questo tipo di insegnamento crea la flessibilità necessaria per competere nel mercato del lavoro, aiutando nello sviluppo delle preziose soft skills (le abilità di gestione del lavoro e delle relazioni che esulano dalle competenze tecniche richieste per un lavoro)”, sostiene ancora la commissaria Gabriel.

Che impatto ha questo sulle università e sulla vita di studenti e neolaureati?
Molta, in effetti.
Anche se sembrano affermazioni lontane dalla nostra realtà nazionale, questa strategia si concretizza in finanziamenti, progetti e linee guida che influenzano le opportunità di chi studia in Italia.

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- Horizon Europe: il più importante programma di finanziamenti per ricerca e innovazione
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