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Il principio di sussidiarietà nell'attuale dogmatica giuridico-penale spagnola

Giuseppe Esposito

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Parlare di Diritto penale significa parlare di violenza. Questa
appare oggi sotto gli occhi di tutti e, quel che più conta, è praticata da tutti, da
chi delinque e da chi definisce e sanziona la delinquenza, dall'individuo e dallo
Stato, dai poveri e dai ricchi. Però, non tutta la violenza è sempre giudicata allo
stesso modo. Certamente non è lo stesso uccidere o rubare per mangiare
o perchè altri non mangino. La violenza è un problema sociale, però è
anche un problema semantico perchè solo a partire da un determinato
contesto sociale, politico ed economico, può essere spiegata, condannata o
definita. Non esiste un concetto di violenza statico o anacronistico che possa darsi al
margine del contesto sociale nel quale è sorta. Non c'è nemmeno una formula magica,
un criterio oggettivo valido per ogni tempo e luogo che ci permetta di
giudicare a priori un determinato tipo di violenza. Quanti terroristi e criminali
di guerra di ieri non sono oggi persone rispettabili? E quante persone
rispettabili d'oggi non possono essere considerate terroristi e criminali
domani? Dove sono le differenze tra un bombardamento in azione da guerra e
un attentato terroristico? Vado adesso a presentare il mio lavoro.
Nella prima parte, metodologica, tenterò di chiarire qual è lo stato attuale delle relazioni tra la Dogmatica e la Politica criminale, non prima di aver accennato al loro contenuto ed oggetto, spesso trascurati. Se non faccio
riferimento alla Criminologia è perchè, a mio avviso, la Politica criminale già la comprende. Afferma Roxin, uno dei padri del Diritto penale moderno, che trasformare
i conoscimenti criminologici in esigenze politico-criminali e queste, a loro volta,
in regole giuridiche de lege lata o ferenda, è un processo i cui stati concreti
sono ugualmente importanti e necessari per stabilire ciò che è socialmente
giusto. Personalmente, sono per una scienza "globale" del Diritto dove i singoli
momenti normativi, di valore ed empirici collaborano verso il
raggiungimento dell'obiettivo comune.Vedo le dispute tra dogmatici e
criminologi come guerre di religione, inutili quanto distruttive.
A conclusione della prima parte, coerentemente con il proposito di costruire la Teoria
giuridica del reato partendo dalle teorie della pena, farò un ampio riferimento alla
prevenzione generale positiva che è quella che più dibattito ed adesione ha
suscitato tra i penalisti nell'ambito dei fini della pena.
Nella seconda parte del lavoro, tenterò di dare una adeguata rilevanza
e di cogliere i contenuti di un principio "nuovo" solo perchè trascurato fino ad
oggi, quello di sussidiarietà. Ci si limita ancora ad affermare che il Diritto penale deve
essere sussidiario nella protezione di beni giuridici. Scarso però è stato
l'impiego e lo sfruttamento di questo principio (a differenza di altri)
nell'interpretazione delle norme esistenti, prima ancora che nella politica delle
riforme. Dopo averne specificato il contenuto, tenterò di vedere quali
conseguenze dogmatiche comporta, cogliendo l'occasione per rendere un dovuto
omaggio alla persona che più d'ogni altro mi ha aiutato in questa ricerca,
dandomi sostegno nei momenti difficili. Mi riferisco ad Octavio Garcia Perez,
professore di Diritto penale presso l'Università di Malaga, il quale sul principio
di sussidiarietà ha costruito una nuova categoria del reato (dopo azione o omissione,
tipicità, antigiuridicità, colpevolezza): la punibilità. Quest'ultima costituirebbe
il 5° elemento del reato (in Spagna il 1° elemento è rappresentato
dall'azione). Sul principio di sussidiarietà si struttura l'intera seconda parte
della tesi.
Dopo aver fatto un breve riferimento alla nuova tendenza, esistente in certi
settori del Diritto penale, che fa di quest'ultimo uno strumento di cambiamento della
società, invece del ricorso a più adeguate politiche sociali, riducendo lo stesso Diritto penale
ad una funzione meramente simbolica, citerò un principio caratteristico della legislazione penale
spagnola, quello di opportunità, che può essere considerato l'alternativa processuale del principio
di sussidiarietà. Con quest'ultimo si darebbe ingresso alla Politica criminale già nella Teoria
giuridica del reato; con il principio d'opportunità, invece, ciò avverrebbe in un momento successivo, nel processo.
Proseguirò il mio lavoro con un'ampia esposizione di una delle concrete manifestazioni del
principio di sussidiarietà, molto dibattuta nell'attuale dottrina spagnola, la riparazione del
danno.
Terminerò quindi con una proposta concreta che permetterebbe di accogliere i
contenuti di tale principio.

Studi

  • Laurea in Giurisprudenza
    conseguita presso Università degli Studi di Salerno nell'anno 2000-01
    con una votazione di 96 su 110
    sostendendo i seguenti esami:
    Materia   Voto
    Diritto Costituzionale   21
    Teoria Generale del Processo   20
    Istituzioni di Diritto Pubblico   27
    Economia Politica   18
    Diritto Commerciale   19
    Diritto del Lavoro   26
    Diritto Penale   27
    Relazioni Internazionali   30
    Diritto Amministrativo   18
    Diritto Processuale Civile   18
    Tecnica e Legislazione nel Mezzogiorno   30
    Diritto delle Comunità Europee   27
    Procedura Penale   23
    Diritto Civile   19
    Diritto Penale Comparato   30
    Istituzioni di Diritto Privato   22
    Filosofia del Diritto   26
    Teoria Generale del Diritto   23
    Diritto Internazionale   25
    Storia del Diritto Romano   21
    Organizzazioni Internazionali   27
  • Diploma di maturità conseguito presso il Liceo scientifico
    con votazione 52/60°

Altri titoli di studio

  • Diplomando in Pianoforte
    conseguito presso Conservatorio di Reggio C

Lingue straniere

  • Inglese parlato e scritto: buono
  • Spagnolo parlato e scritto: ottimo
  • Francese parlato e scritto: discreto

Conoscenze informatiche

  • Livello discreto