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Sindrome da burn-out: dallo stress lavoro-correlato all'esaurimento emotivo

Mobbing e straining

Il mobbing (dall'inglese to mob «assalire, molestare»; e dal latino mobile vulgus,
«folla dedita al vandalismo») è un abuso nei confronti di un singolo da parte di un gruppo, in genere si utilizza il termine in contesti lavorativi.

Negli anni Settanta, l'etologo Konrad Lorenz lo utilizzò per delineare una condotta aggressiva tra soggetti della medesima specie con il fine di escludere un membro del gruppo – Lorenz si riferiva in particolare a piccoli uccelli nell'atto di scacciare un predatore. Negli stessi anni, il medico svedese Paul Heinemann adoperò il termine come equivalente di bullismo in uno studio su bambini aggrediti da gruppi di coetanei.

Negli anni Ottanta, lo psicologo svedese Heinz Leymann, diede una definizione di mobbing come si intende tutt'ora, cioè "una comunicazione ostile, non etica, diretta in maniera sistematica da parte di uno o più individui generalmente contro un singolo individuo."
Dato che negli ultimi anni gli episodi di mobbing sono aumentati, anche se purtroppo non sono state eseguite molte ricerche a riguardo, la Corte di Cassazione ha individuato le linee guida tradotte nella sentenza n. 10037 del 2015 per discernere il mobbing reale da circostanze immaginarie.

Ci sono sette criteri che devono verificarsi tutti per poter definire il fenomeno come mobbing:
1. Durata nel tempo delle aggressioni (almeno sei mesi secondo la sentenza della Cassazione n. 22858 del 2008)
2. Azioni reiterate e non episodiche
3. Gesti ostili devono essere almeno due dei seguenti: attacchi alla comunicazione, emarginazione, demansionamento, attacchi alla reputazione, maltrattamento e intimidazioni
4. Il dislivello tra gli antagonisti
5. Le mortificazioni devono avanzare per fasi sequenziali che cominciano dal conflitto indirizzato, continuano con l'inizio del mobbing provocando sintomi psicosomatici che influenzano la salute e che sono aggravati da abusi
6. Deve esserci l'intenzione di persecuzione

Esiste una "soglia individuale di resistenza alla violenza psicologica" (Gilioli et al., 2000) data da tre fattori:
• intensità della violenza
• tempo di esposizione
• tratti della personalità

Tutti i lavoratori potrebbero essere potenzialmente vittime di questi soprusi che possono derivare dai colleghi o più comunemente dai superiori, ma ci sono alcune categorie più colpite come persone con capacità creative, portatrici di disabilità, che possiedono altre peculiarità in base ai loro tratti socio-culturali oppure che sono estranee alle attività illegali dei colleghi. Il mobber è solitamente una sola persona supportata però da un gruppo partecipante.
Il mobber vessa il "mobbizzato" in diverse modalità sia fisiche sia verbali. Alcuni esempi di atti persecutori riferibili al mobbing sono la detrazione immotivata di mansioni o della postazione di lavoro, la dequalificazione degli incarichi, dare in dotazione al lavoratore strumenti obsoleti, arredi non funzionali, ambienti con scarsa illuminazione o regolata male, troncare la diffusione di dati necessari per l'attività (chiudendo la casella di posta elettronica, limitando l'accessibilità a Internet). Il mobbing può realizzarsi anche con rimproveri e richiami, pronunciati in privato e in pubblico anche per motivi futili. Ulteriori manifestazioni possono continuare anche al di fuori del posto di lavoro in senso stretto come, ad esempio, le continue visite fiscali in caso malattia e spesso al rientro al lavoro, la scrivania della vittima è stata sgomberata o addirittura rimossa. Esistono diverse tipologie di mobbing e si possono distinguere in base a chi compie le vessazioni e alla loro intensità e direzione (Piccolo, 2006). [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Sindrome da burn-out: dallo stress lavoro-correlato all'esaurimento emotivo

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Informazioni tesi

  Autore: Giada Vecchia
  Tipo: Tesi di Master
Master in HUMAN RESOURCE MANAGEMENT - II LIVELLO
Anno: 2022
Docente/Relatore: Rondinara Francesca
Istituito da: Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 82

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