L'Enciclopedia visiva della Grafica
Teorie psicologiche sulla percezione visiva
Fin dal Seicento ci si è sempre chiesti se la capacità di visione fosse innata o acquisita, e se fosse il cervello a imporre regole alla realtà.
Al primo quesito possiamo rispondere con tutti i dati fisiologici riportati precedentemente. Ma il dibattito riguardo al fatto se il cervello operi partendo dal basso o dall’alto, nel processo di acquisizione dei dati, ha dato vita a diverse teorie percettive che si sono divise fondamentalmente in due filoni. Il primo è il cosiddetto top-down a cui appartiene la Corrente Psicologica della Gestalt, di cui i principali esponenti sono Kurt Koffka (1886-1941) e Max Wertheimer (1880-1943) e la bottom-up a cui si ricollegano gli empiristi e gli innatisti, secondo cui per il riconoscimento di quello che vediamo non si ha bisogno dell’esperienza passata, possediamo queste capacità fin dalla nascita. Tra le teorie facenti parte del cosiddetto bottom-up vi è quella, cosiddetta ecologica, di J. Gibson, secondo cui, in aperto contrasto con le scuole cognitiviste, ci sarebbe un diretto contatto tra la scena visiva e gli occhi, senza nessuno intervento dal parte del cervello. Al di là di quanto questa asserzione possa sembrare poco veritiera, alla luce anche delle recenti scoperte, risulta interessante quella parte di teoria che riguarda il flusso ottico. Tutto ciò che vediamo si presenta a noi, in uno scorrere continuo, sotto forma di tessiture in movimento. Pensiamo alle immagini che scorrono sul televisore, ai ventiquattro frame al secondo che ci danno l’illusione dell’animazioni di immagini bidimensionali, tutto scorre come un flusso ininterrotto.
Lo spazio attorno a noi sarebbe dunque percepito, non per crearsi un mondo interiore dove dare dei significati generali, ma per percepire le cosiddette affordance, cioè quelle informazioni essenziali affinché possiamo imparare ad orientarci nel mondo e ad usare gli oggetti nel modo a noi più congeniale. Secondo questa teoria quello che vediamo assomiglierebbe a quello che vedono gli insetti, delle tessiture che grazie al flusso di immagini aumentano di frequenza man mano che si ci avvicina ad un ostacolo, permettendo agli insetti di evitarlo lungo il loro percorso. [...]
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Informazioni tesi
Autore: | Ester Iacolino |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Accademia di Belle Arti |
Facoltà: | Graphic Design- Editoria e Comunicazione per l'Impresa |
Corso: | Pubblicità e comunicazione d'impresa |
Relatore: | Maurizio Astuti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 179 |
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